Il bisogno di avere qualcuno al proprio fianco, qualcuno che ti capisca fino in fondo e, al contrario del resto del mondo, ti veda nella tua forma più semplice e anche banale, porta il protagonista, interpretato dal giovane Paul Dano di fronte ad un'angosciante scelta: influenzare la persona che ama, colei che impersonifica la perfezione, in modo che questa non possa più vivere senza di lui oppure rinunciare al suo potere su di lei e, per amore, lasciare che gli eventi facciano il loro corso?
Sullo sfondo degli avvenimenti un'atmosfera in cui la quotidianità viene raccontata in modo surreale: dettagli come la casa di Calvin, così bianca e spoglia da fare quasi paura o la madre (la vincitrice del Golden Globe Annette Benning) che vive in una specie di serra con il compagno, un falegname per diletto interpretato da Antonio Banderas, proiettano il film in una dimensione sospesa, quasi onirica, che verrà infranta solo nel finale. Considerando che la coppia alla regia ed il protagonista sono gli stessi, il paragone con Little Miss Sunshine viene quasi spontaneo.
Come nel primo film, anche in Ruby Sparks si parte da esperienze comuni (qui la solitudine, nell'altro il desiderio di una ragazzina di essere bella come le signore in tv) che vengono sviluppate, in modo quasi volutamente esagerato, in situazioni paradossali che sono l'elemento caratterizzante dei due lavori.