“Niente è reale. Tutto è lecito”. Con queste parole possiamo riassumere il Credo della confraternita degli assassini, l’associazione che ad ogni capitolo della serie Assassin’s Creed siamo chiamati a tenere alto, combattendo contro l’ordine dei Templari. L’arrivo delle console di nuova generazione voleva essere per Ubisoft il banco di lancio per un nuovo capitolo della serie, totalmente pensato per la next gen. Quando la casa francese ha annunciato Assassin’s Creed Unity le aspettative erano alte: ambientazione, le prime indiscrezioni sul nuovo sistema di gioco e nuove missioni avevano fatto giustamente sperare sia gli utenti che la critica videoludica. Ora che il gioco è uscito, possiamo finalmente testare completamente, a prodotto finito, queste ottime premesse. Siamo di fronte ad un capolavoro? Non proprio. La sensazione con questo Assassin’s Creed Unity è, parlando per similitudini e metafore, la stessa di una professoressa che si trova di fronte ad un lavoro di un ragazzo che si sa che promette bene, che può ambire ad essere il primo della classe, ma allo stesso tempo capisce che lo studente non ha voglia di primeggiare negli studi e preferisce essere il più simpatico della classe, il più popolare. Adesso analizziamo poco alla volta questa riflessione generale, partendo dalla storia.
C’è un solo evento che riesce a portare molte persone a contatto con il mondo videoludico. Il mondo delle fiere dei videogiochi. In Italia il principale evento sui videogames è la Gamesweek a Milano. Il nostro giornale è presente all’evento e abbiamo provato e proveremo in questa tre giorni vari titoli ancora non usciti nei negozi specializzati. Ecco per voi le nostre prime impressioni sui giochi che abbiamo potuto approfondire in questa prima giornata.
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