Mercoledì, 15 Novembre 2017 00:00

Sette note in rosso

Sette note in rosso

Fra tutte le arti, la musica, è quella che occupa un maggior spazio nostra vita. C’è sempre una canzone, un brano strumentale, una voce stonata che canticchia per gioia o rabbia, sotto la doccia o per strada. Un mondo senza suoni, canzoni, musica, è pressoché impossibile solo immaginarlo, figuriamoci sopportarlo! Per questo penso sia fondamentale porsi il seguente quesito: la musica può spiegare la Storia? Può, attraverso il suo linguaggio, far chiarezza su parti poco conosciute, taciute, rendere onore ai dimenticati? E se questo fosse possibile, in che modo potremmo pensare che abbia la stessa validità di una lunga ricerca da parte degli storici di professione?

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Venerdì, 13 Febbraio 2015 00:00

La Tosca di Luigi Magni

VOGLIOOO IL PAPATOOO!

Questa rubrica di archeologia cinematografica ha lo scopo di riportare alla luce, come in un vero e proprio scavo, o quantomeno all’attenzione dei lettori, opere cinematografiche, anche di serie non eccelsa, che a suo tempo hanno descritto in maniera efficace storie, costumi e abitudini, … e talvolta, sia pure non consapevolmente, hanno contribuito a formare un minimo di coscienza civile nel pubblico.

In questo caso si potrebbe parlare di modernariato più che di archeocinema, l’opera è del 1973, e per essere opera è opera davvero trattandosi di LA TOSCA di Luigi Magni.

Il regista romano si ispira direttamente a Victorien Sardou ancor più che a Giacomo Puccini, dando maggiore spazio all’ambientazione politica e sociale dell’epoca, la vicenda si svolge il 14 giugno 1800 la giornata di Marengo, rispetto al tormentato rapporto sentimentale fra la cantante Floria Tosca e il pittore Mario Cavaradossi centrale nel melodramma di Puccini che in ogni caso era una riduzione del dramma teatrale di Sardou.

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