L’esule
Sarà primavera ma non è gioiosa,
è fredda e lugubre
per passione non sopita
ma demolita,
sfacciata a realtà.
Di quella realtà che sa di partenze,
forzate, non volute,
lontane da casa,
che qui altro non c’è
che godersi sole e mare,
ma il sandalo scalza d’inverno
e la mano al lavoro non è richiesta.
Ti possono salvare
o belle labbra da appoggiare a natiche,
o la fortuna,
che non si fatica per gente sana di pensiero.
E trema la voce all’esule
a chiamare casa.