Libero d’aver casa senza sconfinare in casa d’altri,
libero di vagare per il mondo senza pagar dazio.
Libero d’avvalersi dei diritti dell’uomo e portarne compimento.
Libero di prestare aiuto dettato da coscienza e non da obbligo.
Libero d’avere vincoli, ma voluti, anche lottare per averli
e libero d’esser libero in toto.
Libero di credere in qualcosa che sia Dio,
e libero di credere solo in se stesso e basta.
Libero di governarsi, seppur guidato,
insomma libero d’esser sovrano ogni giorno,
ma solo di se stesso.
Libero di perdersi e ritrovarsi.
Libero d’abitar baracca o di orto coltivare.
Libero d’andare a montagna o non importarsene,
libero di credere in vita dopo morte o non credervi,
libero di meritare il loto in posa o di non compiere virtù.
Libero d’esser definito e definire,
ma senza mai assoluta certezza o superiorità,
che la verità sta al di sopra dell’uomo
e non può concepirne logica.
Libero d’abbracciarmi o d’ignorarmi.
Libero di guardar cielo e stelle
o di non interessarsene.
Libero sia d’insultarmi
se un giorno dirò d’esser libero da solo,
in quel caso porgetemi uno specchio,
ch’io mi guardi
e veda me stesso solo come individuo,
e capirò, come capisco ora
che la libertà da solo non è tale,
che il concetto bene non si sposa col singolo,
che il libero dev’esser felice
e può solo se guardandosi intorno
vede felice chi è libero come lui,
stessa condizione, per gioia di tutti.