Intervista a Argiris Panagopoulos: giornalista greco, corrispondente da Atene per il Manifesto e dirigente di Syriza
1) Ormai la Grecia è diventata un simbolo. Forti di una cultura mediterranea comune, i fautori delle politiche di austerity hanno usato il suo paese per indicare la fine che sarebbe spettata in caso di “ribellione” al governo tecnico. D'altra parte, la Grecia rincuora anche chi, nella spezzettata ed esangue sinistra italiana, spera che l'unità sia possibile: non a caso, la candidatura alla presidenza della Commissione Europea di Alexis Tsipras ha trovato tra gli italiani i suoi più entusiasti sostenitori. Come ha ribadito più volte nel corso delle interviste che le sono state fatte, dobbiamo entrare nell'ottica che solo un'azione comune, organizzata e capillare, può cambiare l'Europa.
Mettiamo una sera a Firenze un filosofo francese, un giornalista greco ed un'amministratrice italiana. Sembrerebbe quasi l'inizio di una bella storia ma altro non è stata che l'iniziativa organizzata dalla federazione fiorentina di Sel mercoledì 26 febbraio all'Sms di Rifredi: “Democratica e solidale. L'Europa giusta”. Un bell'incontro con relatori che non capita di incontrare tutti i giorni: il filosofo francese Yves Charles Zarka, il giornalista greco Argiris Panagopoulos e Cecilia D'Elia, membro del coordinamento nazionale di Sel.
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