Da quando con l'estate gli sbarchi sulle coste italiane si sono fatti più frequenti la battaglia di dichiarazioni tra Italia e Austria sulla gestione dei confini e dei flussi migratori si è fatta particolarmente violenta. Paradossalmente, a questo profluvio verbale corrisponde una realtà sostanzialmente normalizzata: sono ormai pochissimi i migranti che tentano il viaggio verso le città austriache o verso Monaco di Baviera via Brennero, in quanto i mezzi di trasporto pubblici per la cittadina di confine sono da mesi pesantemente controllati da polizia italiana e personale FS e raggiungere il confine in altri modi è o molto disagevole o impossibile. I roboanti ultimatum di alcuni ministri austriaci – e le altrettanto precipitose smentite di altri membri dello stesso Governo uscente – riflettono quindi più che altro la situazione di campagna elettorale in cui si trova il Paese, come è stato giustamente notato da molti. Ma, nonostante tutto, la situazione politico-elettorale di oltreconfine è poco conosciuta al di qua del Brennero. Vale la pena provare a diradare un po' di foschia.
La Repubblica del Ciaone
L’individualismo crescente che abbraccia la nostra società; quella dei social network e dei selfie, la società del “tanto le idee non esistono più” o quella cavalcante antipolitica e populismo becero. Un modello che partorisce modi di dire, e di essere, aberranti: perfetti figli del tempo che stiamo vivendo.
La partecipazione alla vita sociale diventa sempre più limitata, sia per colpe “personali” sia per spinta mediatica, tesa chiaramente a strumentalizzare la realtà di chi ogni giorno vive sommerso dai problemi.
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