Sankara le peuple africain te réclame: omaggio di un fiero burkinabé
«Non è possibile effettuare un cambiamento fondamentale senza una certa dose di follia. In questo caso si tratta di non conformità: il coraggio di voltare le spalle alle vecchie formule, il coraggio di inventare il futuro. Ci sono voluti i pazzi di ieri per permetterci di agire con estrema chiarezza oggi. Voglio essere uno di quei pazzi. Dobbiamo avere il coraggio di inventare il futuro.»
L’Africa, con la complicità dell’Occidente, ha rigettato il suo figlio più combattivo. Un infanticidio che ha rubato il futuro e le speranze del suo popolo.
Burkina Faso per molti di noi significa Thomas Sankara. E, di conseguenza, significa un paese congelato dal giorno in cui il “Che africano” venne ucciso durante un colpo di stato fomentato da Washington e Parigi (che in Burkina Faso ha il suo avamposto più solido dell’Africa occidentale) e messo in atto dal vice del presidente, Blaise Compaoré nel 1987.
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