Parte da Madrid, e precisamente dalla sede madrilena di Izquierda Unida l'assalto di Alexis Tsipras alle istituzioni europee. È qui infatti che pochi giorni fa la Sinistra Europea ha proclamato il leader della sinistra greca, già candidato alle elezioni che solo l'anno scorso sconvolsero il panorama partitico del paese maggiormente colpito dall'austerity, come il prossimo candidato alla presidenza della Commissione Europea. Una decisione ufficializzata dall'attuale presidente della Sinistra Europea Pierre Laurent, che durante la conferenza stampa nella capitale spagnola ha dato il via a tutti i meccanismi necessari per formalizzarne la candidatura.
Ora il sangue che macchia le divise di Alba Dorata è quello del popolo greco. La violenza esercitata da questa organizzazione ha compiuto il salto qualitativo: dal sangue dei migranti massacrati nei ghetti al sangue degli oppositori politici, come Pavlos Fissas rapper figlio di operaio dei cantieri navali. La complicità delle forze dell'ordine negli assalti squadristi di Alba Dorata è ormai conclamata e risulta documentata a tal punto da far nascere il sospetto che la forza politica di Nikólaos Michaloliákos goda della protezione di Tribunali e politica (come risulta dall'ottimo documento di Leonardo Bianchi). I mainstream, cassa di risonanza del potere, ovviamente non sentono il pericolo e quando raccontano fanno finta sia possibile infilare tutto nella normale dialettica democratica, come se accettare un'organizzazione paramilitare, che fa sistematicamente uso di violenza, all'interno di un ordine in cui le questioni si risolvono col civile dibattito facesse parte dell'ordinario.
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