Un nome-simbolo della resistenza a tutto ciò che l'Unione Europea ha rappresentato per i paesi membri, specie per quelli “a velocità ridotta” che mai come adesso sentono il peso delle decisioni della troika. Proprio per questo valore aggiunto, il prossimo passo per la Sinistra Europea sarà quello di tentare di far confluire intorno alla candidatura di Tsipras anche altri soggetti della galassia anticapitalista che ad oggi non aderiscono alla formazione politica al Parlamento Europeo.
«A partire da oggi daremo il via alla campagna, dicendo però chiaramente che siamo contrari all'idea che la proposta per la presidenza della Commissione debba essere presentata al Parlamento dal Consiglio d'Europa – ha dichiarato l'eurodeputato di Izquierda Unida Willy Meyer. – La cosa migliore sarebbe dare la parola ai cittadini europei, affinché possano eleggere quello che credono essere il candidato migliore. La campagna che porteremo avanti avrà come obbiettivo fondamentale la messa in discussione degli attuali meccanismi delle istituzioni europee al fine di ottenere una rigenerazione dell'Unione Europea».
Un sogno irrealizzabile? Forse. Ma certamente legato anche alle prossime elezioni europee, che nel maggio 2014 potrebbero riservare alcune sorprese per entrambe le ali più radicali del parlamento. Situazione politica che potrebbe far correre ai ripari popolari e soprattutto i socialisti, impegnati in queste settimane nel progetto di candidare l'attuale Presidente del Parlamento Europeo Martin Shulz.
«Noi vogliamo arrivare ai cittadini europei con un messaggio molto chiaro: le politiche di austerità devono finire – parla chiaro il presidente della Sinistra Europea Pierre Laurent. – Le elezioni europee sono l'occasione immancabile per la sinistra in Europa di unire in un solo fronte tutte le forze contrarie a questa Unione fatta di tagli, di lacrime e sangue. Questo tenendo fermo il rifiuto anche delle soluzioni nazionaliste e populiste».
Ed in effetti nessuno come il leader di SYRIZA conosce gli effetti delle imposizioni della troika, che secondo i capi della Sinistra Europea deve essere osteggiata anche attraverso una più stretta collaborazione fra i paesi del sud del continente, notoriamente i più falcidiati dalle imposizioni di Bruxelles. «Dobbiamo lavorare insieme per preparare azioni comuni contro gli interessi degli usurai, a cominciare dalla revisione del debito. – ha dichiarato il segretario del Partito Comunista di Spagna José Luis Centella, sostenendo come le elezioni dell'anno prossimo rappresentino di fatto «un referendum per decidere se la vera priorità debba essere pagare il debito o riscattare i cittadini europei».
Un blocco unico che non potrà vedere la luce senza il coinvolgimento delle tante altre forze anticapitaliste presenti nel panorama politico europeo. Basti pensare a tutto il blocco ecologista e verde o a realtà come il Nuovo Partito Anticapitalista francese, che alla precedente mandata elettorale non entrò al Parlamento Europeo per un soffio, sfiorando il 5% dei consensi.
Decisioni che per i rappresentati della Sinistra Europea non hanno a che fare solo con l'andamento attuale delle politiche europee, ma anche con il pericolo rappresentato dall'ascesa dell'estrema destra in tutta Europa. Un pericolo che per il segretario del Partito Comunista di Spagna si lega inscindibilmente alla questione dell'immigrazione e dei diritti umani. Un messaggio che in conferenza stampa ha voluto esprimerlo con un riferimento tutto italiano. «Quello che più mi preoccupa, in Europa come in Spagna, non è solo il risultato elettorale della destra fascista – commenta Centella. – Quanto piuttosto il “fascismo ideologico” che si insinua anche negli elettorati più moderati. Contro questo fenomeno che criminalizza la solidarietà e i diritti per tutti, dobbiamo rispondere con una valorizzazione dei diritti umani, con un occhio di riguardo alle minoranze. Ciò che è accaduto a Lampedusa pochi giorni fa ne è un esempio lampante. Ma quante Lampedusa si consumano anche in mezzo ai nostri quartieri?».
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