Pillole dal Giappone #224 - Moon il pompiere, Pence ed Abe gli incendiari
La fiaccola olimpica che sta rasserenando il clima tra le due Coree (con tanto di stretta di mano tra Moon e la sorella di Kim) alimenta invece il fuoco delle polemiche con il Giappone. Il governo nipponico ha infatti ufficialmente protestato, con il Portavoce Yoshihide Suga, contro la decisione sudcoreana inserire le isole Dodko (chiamate isole Takeshima dai nipponici) nella bandiera che ha rappresentato la squadra unificata (con atleti cioè sia del Nord che del Sud) di hockey sul ghiaccio.
Cinque degli otto componenti rimasti del tavolo direttivo della Fondazione per la Riconciliazione - l'organismo creato da Giappone e Repubblica di Corea per supportare le “comfort woman” superstiti e per proseguirne la memoria - hanno rassegnato le loro dimissioni ponendo seri dubbi sulla prosecuzione delle attività dell'ente nato nel 2015 a seguito di un accordo internazionale.
Le dimissioni seguono il giudizio negativo sull'accordo espresso lo scorso 27 dicembre da un tavolo consultivo del governo. Altri tre componenti della fondazione, tra cui il suo primo presidente Kim Tae-hyeon, si erano già dimessi in luglio.
Per quanto concerne la parte settentrionale della Penisola coreana sarebbe emersa l'intenzione di Kim Jong Un di lanciare un missile capace di uscire e rientrare nell'atmosfera terrestre il prossimo 9 settembre in occasione del settantesimo anniversario di fondazione della RPDC. A renderlo noto sarebbe stato un disertore coinvolto nel programma missilistico nordcoreano. Il missile dovrebbe essere una variante, non si sa se ancora in fase di studio o se già realizzato, del razzo Unha-3 (due i lanci con questo vettore: nel dicembre 2012 e nel febbraio 2016).
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