Domenica, 11 Febbraio 2018 00:00

Pillole dal Giappone #224 - Moon il pompiere, Pence ed Abe gli incendiari

Scritto da
Vota questo articolo
(3 Voti)

Pillole dal Giappone #224 - Moon il pompiere, Pence ed Abe gli incendiari

La fiaccola olimpica che sta rasserenando il clima tra le due Coree (con tanto di stretta di mano tra Moon e la sorella di Kim) alimenta invece il fuoco delle polemiche con il Giappone. Il governo nipponico ha infatti ufficialmente protestato, con il Portavoce Yoshihide Suga, contro la decisione sudcoreana inserire le isole Dodko (chiamate isole Takeshima dai nipponici) nella bandiera che ha rappresentato la squadra unificata (con atleti cioè sia del Nord che del Sud) di hockey sul ghiaccio.

Le isole (in realtà poco più che scogli) sono state sottratte alla sovranità nipponica nel 1945 e sono riconosciuti da tutti i Paesi del mondo come parte integrante del territorio sudcoreano. Smentite sulla vicenda della bandiera sono arrivate da fonti ministeriali sudcoreane. Abe ha comunque incontrato l'omologo sudcoreano il 9 febbraio a Pyeongchang, sede dei Giochi, ed ha avuto con lui un colloquio di circa un'ora. Si è trattato di “un franco scambio di opinioni” ha commento il premier edochiano al termine dell'incontro ammorbidendo le innegabili distanze sull'atteggiamento da tenere verso la RPDC: più dialogante la Corea del Sud, sostanzialmente allineato con gli USA il Giappone.

Nei rapporti con la parte settentrionale della Penisola coreana si è avuta l’ennesima presa di posizione nordamericana annunciante nuove sanzioni. A renderlo noto il vicepresidente statunitense Mike Pence in visita a Tokyo lo scorso 7 febbraio. La decisione è stata accolta positivamente dal Giappone ma ulteriori inasprimenti potrebbero compromettere quel filo sottile di dialogo che proprio le Olimpiadi sudcoreane hanno teso (era stata ventilata l’ipotesi anche di colloqui tra Pence e membri della delegazione governativa della RPDC proprio da svolgersi durante i Giochi).

Per quanto riguarda invece le rivendicazioni territoriali con la Russia ottimismo, nonostante la scorsa settimana Medvedev abbia autorizzato il dispiegamento nelle Curili meridionali di velivoli militari, è stato mostrato dal premier nipponico alla consueta celebrazione del “Giorno dei Territori del Nord”, manifestazione nazionalista che si celebra dagli anni ’80 volta a riaffermare la sovranità giapponese sulle due isole Curili più prossime ad Hokkaido.

In ambito militare un grave incidente ha prodotto due morti lo scorso lunedì. Nella mattinata del 5 febbraio, infatti, un elicottero AH-64 delle forze terrestri nipponiche si è schiantato al suolo nella Prefettura di Saga. Il velivolo è precipitato in un'area abitata ma ad essere coinvolti nell'incidente sono stati unicamente i due occupanti del mezzo.
Il 9 febbraio, invece, un altro componente, questa volta di un Osprey statunitense, è stato ritrovato in un campo sull'isola di Ikeijima. Il pezzo, pesante ben 13 chilogrammi, ha portato il Governatore Onaga ad esclamare "quando è troppo è troppo". Ad irritare il massimo rappresentate della Prefettura in particolare il silenzio delle forze armate USA: "non è possibile che non se ne siano accorti" ha detto Onaga ai giornalisti.

Cattive notizie per gli anti-militaristi sono giunte intanto da Nago, città che ospiterà la nuova base dei marines USA di Okinawa che sostituirà quella attualmente in uso di Ginowan.
Nella piccola cittadina si è infatti affermato (con 20.389 voti) Taketoyo Toguchi, già consigliere comunale e sostenuto dal Partito Liberal-Democratico e da Nippon Ishin no Kai. Ad uscire sconfitto (con 16.931 voti) il sindaco uscente e ricandidato Susumu Inamine appoggiato dalla coalizione che sostiene il Governatore Takeshi Onaga (comprendente tra gli altri comunisti, socialdemocratici ed una lista di sinistra locale). Soddisfazione per la vittoria-simbolo è stata espressa dal premier Abe mentre dall'opposizione di “obbrobrio” ha parlato Tetsuro Fukuyama, Segretario Generale del Partito Costituzionale Democratico per il quale comunque “molti residenti della città e della Prefettura hanno espresso la loro opposizione al governo ed alla coalizione di governo circa il tema della ricollocazione della base”. Durante la campagna elettorale il candidato poi risultato vincitore ha comunque evitato di esprimersi chiaramente sul tema e concentrato la propria proposta sui temi economici. “È una vergogna che il tema della ricollocazione della base non sia stato considerato importante in queste elezioni. Ho sempre sottolineato che pace, sicurezza e protezione sociale sono alla base dell'economia” ha commentato lo sconfitto Inamine. Il governo è pronto, dopo la vittoria del candidato conservatore, finanziare generosamente la città “il più possibile” stando alle parole del Portavoce del governo Yoshihide Suga. Frattanto non cessa di far discutere la posizione di totale adesione del Giappone alla politica nucleare statunitense e la corsa al riarmo anche se con ordigni di ridotta dimensione. Di “politica folle che va contro i sentimenti degli hibakusha” ha parlato il Segretario del Partito Comunista Akira Koike nel commentare la posizione ufficiale nipponica espressa dal ministro degli Esteri Taro Kono. “Il governo dovrebbe dire agli Usa che non è d'accordo con questa politica, dovrebbe invitarli a tornare indietro e non accettarla” ha fatto eco Kiyomi Tsujimoto del PCD.

Per quanto concerne il nucleare civile un raro confronto si è tenuto in parlamento tra il premier e Naoto Kan, parlamentare democratico ed ex premier anch’egli. Kan, intervenendo durante la seduta del 6 febbraio della Commissione Bilancio della Camera dei Consiglieri, ha accusato i liberal-democratici “di non aver tenuto in sufficiente considerazione la sicurezza delle centrali nucleari” durate i loro anni di governo precedenti a quelli, pochi, dei democratici (l’incidente di Fukushima avvenne proprio con una maggioranza di governo democratica). “I governi precedenti furono accecati dal mito della sicurezza” ha riconosciuto Abe nella sua risposta. Qualche giorno dopo TEPCO ha subito una nuova condanna in sede civile. La società dovrà infatti risarcire con 3.300.000 yen (circa 30.000 dollari) 318 cittadini residenti nella Prefettura e costretti in seguito all’incidente del marzo 2011 a lasciare le proprie abitazioni. Sempre in campo nucleare Toshiba ha iniziato, dopo che nello scorso ottobre era stato firmato un primo accordo di massima, negoziati con l’ucraina Energoatom per la fornitura di turbine per le centrali nucleari del Paese.

Proseguono, intanto, le sentenze di tribunale, frutto dei numerosissimi ricorsi, sullo stato di costituzionalità o meno delle ultime elezioni per il rinnovo della Camera bassa. Oggetto di tutti questi ricorsi è la disparità tra i voti ottenuti ed il numero di seggi. Dopo che la scorsa settimana (e prima ancora a fine gennaio) diversi tribunali hanno riconosciuto non valide le motivazioni dei ricorrenti, il 6 febbraio l’Alta Corte di Nagoya ha riconosciuto che le elezioni di ottobre si sono svolte in “uno stato di incostituzionalità”. Il ricorso giungerà alla Corte Suprema che con ogni probabilità, come accaduto in passato, certificherà che il gap è stato troppo elevato. Nocciolo della questione è però che la Corte Suprema nipponica, a differenza della Corte Costituzionale italiana, non ha alcun potere di modifica delle leggi e dunque si limiterà, nel caso, a raccomandare al parlamento modifiche che ristabiliscano uno stato di costituzionalità delle elezioni.

Rimanendo in ambito elettorale lo scorso 6 febbraio sono giunte le scuse ufficiali del sindaco di Koka (Prefettura di Shiga) Hiroki Iwanaga e del capo dell’ufficio elettorale locale Hitoshi Matsuyama per un’urna elettorale, contenente centinaia di voti validi, che venne smarrita lo scorso ottobre e la cui perdita non soltanto non venne celermente comunicata ma, al fine di coprire l’accaduto, una volta ritrovata venne incenerita. La falsificazione è poi proseguita, con il coinvolgimento di tre funzionari dell’ufficio elettorale, che per far coprire l’accaduto hanno dichiarato le schede mancanti come bianche.

In economia Nissan ha annunciato da Pechino che investirà circa 9,5 miliardi di dollari in Cina al fine di portare le proprie vendite annuali a 2.600.000 auto entro il 2022 introducendo nuovi modelli elettrici che vadano incontro alle richieste di riduzione delle emissioni provenienti dal governo cinese. La società, che ha nel Paese una joint venture con Dongfeng Motor, ha aumentato le proprie vendite in RPC del 12% nel 2017 e si appresta a lanciare nei prossimi anni altri 20 modelli di auto elettriche. Qualche giorno dopo questo annuncio il gruppo automobilistico ha però rivisto al ribasso i propri utili netti per l’anno fiscale che terminerà a marzo (da 645 a 565 miliardi di yen) a causa dello scandalo dello scorso anno quando si scoprì che parte del personale incaricato di ispezionare i veicoli non era in possesso delle adeguate certificazioni. Nonostante ciò nell’anno fiscale che a concludersi Nissan ha aumentato le vendite sul mercato interno del 9,7%.

Sulle falsificazioni di Mitsubishi Materials lo scorso 7 febbraio la società ha reso noti altri prodotti i cui dati non corrispondevano al vero. Ad essere coinvolte in questo caso sono le controllate Mitsubishi Aluminium, Tachibana Metal e Diamet Corporation. Giovedì, nel contempo, sono usciti i dati globali sulla bilancia commerciale nipponica per lo scorso dicembre. Per il 42° mese consecutivo si è registrato un surplus (di 7 miliardi di dollari per la precisione). Su tutto il 2017 il surplus è stato pari a 21.870 miliardi di yen: il più alto dal 2007.

In chiusura ostacoli all'espansione dei minpaku - cioè le pensioni o bed and breakfast, il cui numero è esploso in previsione del grande afflusso turistico previsto per il 2020 - giungono dalle amministrazioni locali. Circa il 30% dei comuni sta predisponendo dei regolamenti volti a limitarne il numero nelle aree residenziali o a restringere la possibilità di pernottamento nei soli fine settimana. Poco contenta l'Agenzia per il Turismo che sperava, alla luce della nuova legge che regola il settore, di far emergere dalla clandestinità il maggior numero possibile di queste attività. Attualmente tutte le Prefetture, tra esse anche Tokyo, e 74 tra le maggiori città del Sol Levante hanno approvato regolamenti che restringono l'operatività di queste attività recettive.

(con informazioni di mainichi.jp; asahi.com; the-japan-news.com)

 

Immagine ripresa liberamente da voanews.com

Ultima modifica il Domenica, 11 Febbraio 2018 00:04
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

Devi effettuare il login per inviare commenti

Free Joomla! template by L.THEME

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti.