Il 12 agosto, dopo il via libera dell'Agenzia Regolatrice per il Nucleare, è ripartita, con la riattivazione del reattore numero 3, la centrale nucleare di Ikata (Prefettura di Ehime), di proprietà della Shikoku Electric Power. L'impianto è, attualmente, l'unico ad utilizzare un combustibile misto uranio-plutonio (il cosiddetto MOX).
Numerosi sono stati i ricorsi presentati in tribunale da cittadini residenti nei pressi della struttura. A preoccupare in particolare i residenti è il rischio, per quanti abitano nella stretta penisola di Sadamisaki, di rimanere isolati in caso di evacuazione effettuabile unicamente via mare, procedura impossibile da attuare in caso di tsunami.
Un via libera per la ripresa delle operazioni dovrebbe presto arrivare anche per il reattore numero 3 della centrale di Mihama (Prefettura di Fukui) della Kansai Electric Power. L'Agenzia Regolatrice ha, infatti, confermato, lo scorso mercoledì, che l'impianto risponde ai nuovi criteri di sicurezza introdotti dopo la catastrofe del 2011.
Rimarrà nella storia la visita, la prima di un Presidente statunitense in carica, di Barack Obama ad Hiroshima. “Un significato storico per il mondo intero” secondo il Presidente del Partito Democratico, Katsuya Okada, il quale ha auspicato che questa visita possa essere il primo passo per realizzare “un mondo libero dalle armi atomiche”.
Giudizio positivo è stato espresso anche da Terumi Tanaka, Segretario Generale della Confederazione Giapponese delle Organizzazioni delle Vittime delle Bombe A e H (Nihon Hidankyo): “credo che se i sopravvissuti leggessero il testo del suo discorso sarebbero tutti quanti commossi” ha affermato il leader storico dell'associazione, il quale ha, però, espresso il proprio disappunto per la visita troppo breve, circa 15 minuti, al museo del Memoriale e per non aver potuto parlare direttamente con il massimo rappresentante USA. Un brevissimo scambio di parole si è tenuto, invece, tra Obama e Sunao Tsuboi, Presidente di Hidankyo.
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