A rimanere nella storia sarà, tra l'altro, anche l'abbraccio, la cui foto ha fatto il giro del mondo, tra il Presidente statunitense e Mori Shigeaki, uno degli hibakusha.
“Uno storico passo in avanti” anche per il Presidente del Partito Comunista Shii, il quale ha anche sottolineato che “al fine di realizzare un mondo libero dalle armi atomiche, gli Stati Uniti debbono affrontare il tema delle armi da loro possedute e realizzare concrete azioni, cioè intraprendere l'avvio di negoziati internazionali sulla Convenzione sulle Armi Nucleari”.
Non affrontata durante il vertice del G-7, motivo ufficiale della visita di Obama nel Sol Levante, ma argomento presente sulla stampa, nonché nel colloquio Abe-Obama tenutosi il 25 maggio, la vicenda che ha visto coinvolto un marine a stelle e strisce accusato dell'omicidio di una giovane donna a Naha, capoluogo della Prefettura di Okinawa.
Abe, durante il colloquio con il Presidente USA ha espresso “una forte protesta” e chiesto “una decisa risposta che includa lo sviluppo di effettive misure per prevenire il ripetersi di tali atti”.
Lo scorso venerdì, il Segretario Generale del Gabinetto, Yoshihide Suga, ha annunciato che saranno dispiegati, nel territorio della Prefettura, al fine di prevenire tali crimini, altri cento poliziotti.
“Il problema fondamentale è che il 74% delle strutture militari designate per l'uso esclusivo dell'esercito statunitense sono dislocate ad Okinawa, la quale occupa soltanto lo 0,6% del territorio giapponese” ha dichiarato il Governatore Onaga, il quale ha avuto un colloquio telefonico con il tenente generale statunitense, Lawrence Nicholson. Onaga si è detto scettico circa le misure di prevenzione di tali crimini annunciate dal rappresentante delle forze armate USA.
Il 26 maggio, intanto, l'Assemblea della Prefettura si è ufficialmente pronunciata contro la decisione di ricollocazione della base di Futenma ad Henoko e per una decisa riduzione della presenza militare statunitense nell'arcipelago. La risoluzione è stata inviata al Primo Ministro Abe ed ai ministri degli Esteri, della Difesa e a quello per Okinawa e i Territori dei Nord di Tokyo nonché all'ambasciatore degli USA, al comandante delle forze armate statunitensi in Giappone ed al console generale nordamericano ad Okinawa.
Molto chiasso è poca concretezza si è, invece, vista nel vertice in sé. Il summit, preceduto da diversi incontri settoriali tra i ministri competenti del G-7, si è focalizzato sul tema economico e sulla necessità di una strategia globale per la ripresa. Nella dichiarazione finale è stata affermata l'importanza “di un mutuo rafforzamento delle politiche fiscali, monetarie e strutturali. Un approccio a tre punte per rendere più forti i nostri sforzi per una crescita forte, sostenibile ed equilibrata”.
Affrontato, pur senza nominare la Cina, il tema della presenza della RPC nel Mar Cinese Meridionale, forte argomento di tensione tra i due giganti asiatici: “la Cina ha il diritto, l'obbligo e la capacità di evitare la violazione dei propri legittimi diritti ed interessi” è stato il commento ufficiale del Ministero degli Esteri di Pechino sulla vicenda.
Nel contempo, il report di maggio dell'Istituto Giapponese per le Politiche del Lavoro e della Formazione indica un calo quasi costante, su base annuale, della produzione industriale, nel 2015 e nei primi mesi del 2016. Più contenuto l'aumento dei prezzi al consumo. Sostanzialmente stabile la percentuale della forza lavoro sul totale della popolazione (poco sotto il 60%) ed in crescita dello 0,2% nel 2015 rispetto all'anno precedente. Stabili anche il numero degli occupati e - con una media, a marzo 2016, di 278.000 yen mensili - anche le retribuzioni (nel 2015 si è avuto un aumento medio mensile, rispetto al precedente anno, di appena 7.000 yen). Più marcato il calo dei consumi delle famiglie, costante dal 2014, che si è attestato ad un -2,1% nel 2015.
In ambito di politica fiscale, il primo giugno, dopo che negli scorsi giorni vi erano stati vari incontri tra i massimi vertici del PLD - ed in primo luogo tra Abe ed il vicepremier Taro Aso - il Primo Ministro ha annunciato che il programmato aumento della tassa sui consumi (dall'otto al dieci per cento) previsto per aprile 2017, sarà ritardato di due anni e mezzo (dunque ad ottobre 2019).
Parziale passo indietro, sulla vicenda, del Fondo Monetario Internazionale per il quale: “il ritardo dell'aumento della Tassa sui Consumi riduce il rischio di aggravare la già debole crescita del Giappone” anche se permane la necessità di un “pacchetto ben coordinato di riforme strutturali, di politica dei redditi, di un credibile consolidamento fiscale a medio termine ed un ulteriore supporto alla domanda a breve termine” ha dichiarato il vice portavoce dell'organismo, William Murray, lo scorso 2 giugno. L'OCSE, intanto, alla luce del nuovo intendimento, ha abbassato allo 0,4% le prospettive di crescita del Giappone per il 2017.
Una proposta di legge per scongiurare l'aumento era stata depositata, il 25 maggio, dal Partito Democratico mentre, il 19 dello stesso mese, erano stati tutti i partiti dell'opposizione, in una riunione presso la sede del parlamento, ad avanzare la necessità di un'azione congiunta sul tema.
La collaborazione tra i partiti dell'opposizione, mai così forte come nelle prossime elezioni per il rinnovo della Camera alta, si è espressa anche nella recente presentazione di due disegni di legge: uno per il contrasto alle discriminazioni verso le persone omosessuali ed un altro per l'aumento della partecipazione femminile nelle liste elettorali.
In tema militare, si intensifica la discussione tra gli scienziati, circa la possibilità che questi possano partecipare a ricerche a scopi bellici: fatto, questo, sempre più sponsorizzato dal Ministero della Difesa. Lo scorso 20 maggio, il Consiglio delle Scienze del Giappone, organismo che raggruppa e rappresenta i ricercatori nipponici (in tutti i campi della ricerca, compresa quella sociale), ha stabilito la creazione di una commissione che affronti il tema. Favorevole al coinvolgimento degli scienziati del Sol Levante in tali studi e ad una revisione del principio della ricerca a scopi unicamente pacifici (principio stabilito dall'Assemblea del Generale del Consiglio nel 1950) il Presidente dell'organismo, Takashi Onishi.
Sul fronte welfare, intanto, dati resi noti, lo scorso 28 maggio, dall'associazione Kyosaren, mostrano come, nel Sol Levante, l'ottanta per cento dei disabili viva con un reddito annuo inferiore alla soglia di povertà e che la metà di essi abiti con i genitori. Per la precisione, il 98,1% dei disabili conterebbe su un reddito annuo inferiore a 2 milioni di yen e l'81,6% su uno inferiore ad 1.120.000 (cifra sotto la quale si è ufficialmente poveri).
La recente riforma, approvata lo scorso 25 maggio, del testo unico sul supporto alle persone con disabilità è stata ritenuta insufficiente a garantire l'autonomia, anche finanziaria, dei disabili da comunisti, socialdemocratici e Partito della Vita del Popolo, i quali hanno votato contro.
(con informazioni di Japan Press Weekly 18 – 24 e 25 – 31 mag. 2016 ; minshin.jp; nytimes.com; ryukyushimpo.jp; asahi.com; fmprc.gov.cn; the-japan-news.com; jil.go.jp; japantimes.co.jp; imf.org)