Venti anni tra le macerie: la mancata ricostruzione della Bosnia Erzegovina dopo Dayton

“Sono stato qui l’ultima volta nell’inverno del 1995, sotto le pallottole. Ricorreva una triste ricorrenza: mille giorni di assedio. E’ difficile confrontare la situazione di allora con quella odierna. Molti edifici distrutti sono stati rinnovati o almeno resi abitabili. Per le strade la gente cammina senza dover temere i colpi dei cecchini. La vita torna a scorrere nelle vene della città, ma non c’è più quella solidarietà tra cittadini costretti a sopportare gli stessi tormenti insieme.

Pubblicato in Internazionale

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