La protesta reazionaria dei camionisti cileni e la minaccia ai diritti indigeni
A vedere le immagini di camionisti cileni che bloccano le arterie di comunicazione che portano alla capitale Santiago, corre un brivido lungo la schiena. La situazione storica e politica è fortunatamente molto diversa da quella del golpe del '73, ma allora come adesso, il tentativo è quello della destabilizzazione politica in senso reazionario del Paese Sudamericano. Come l'ha definito il quotidiano comunista El siglo, si tratta infatti di un "golpetto destabilizzante" volto a creare ulteriori preoccupazioni al già debole esecutivo a guida socialista.
I proprietari di camion che hanno nei giorni scorsi creato enormi disagi al trasporto e alla mobilità del paese, hanno giovedì raggiunto l'apice della loro azione sovversiva, riuscendo a raggiungere il centro della capitale Santiago, dopo che le autorità hanno ceduto alla loro richiesta di passare di fronte a La Moneda, il palazzo del Presidente della Repubblica. Solo la presenza di una contromanifestazione delle forze della sinistra, ha obbligato il movimento di protesta dei camionisti a transitare rapidamente per le vie del cuore politico di Santiago, senza poterle occupare.
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