Giornalismo di analisi, ergo terrorismo neoliberista
Davvero impressionante l’articolo di prima pagina “L’analisi – Il confine dello 0,9%” su la Repubblica di pochi giorni fa a firma di Claudio Tito. Riassumo: il fatto che Lega e Movimento 5 Stelle si rifacciano pubblicamente alla possibilità di portare il deficit italiano al 3% (la Lega a ciò aggiunge che, se ritenuto necessario, si potrebbe anche andare oltre), allo scopo di realizzare determinati obiettivi di tipo economico e sociale automaticamente renderebbe queste forze politiche “irresponsabili”.
Zero virgola
Provo qui a commentare la situazione sempre più critica in cui versa l’Unione Europea, in ragione dei suoi elementi obiettivi di grande fragilità politica e istituzionale, del panico che serpeggia, sotto alle prese di posizione superdure, nei suoi effettivi poteri del momento, che sono il governo tedesco, la Commissione Europea e l’Eurogruppo, dell’incapacità di questi poteri, vuoi per ragioni elettorali, vuoi per cultura politica (ultra-liberista, ultra-liberoscambista), vuoi per posizione di classe (ultra-antisociale), di affrontare con qualche ragionamento che stia in piedi il disastro possibile: il collasso dell’UE, divenuta, a seguito della svolta statunitense prossima ventura, il classico vaso di coccio tra vasi di ferro (Stati Uniti, Cina, Russia: tre stati, non tre baracconate). Poiché mi trovo da tempo ai margini della politica, nessun danno verrà a chicchessia se sbaglierò analisi e conclusioni.
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