La popolazione nipponica diminuirà in tutte le aree del Paese, ma a Tokyo ciò accadrà soltanto a partire dal 2045. È quanto emerge da una ricerca dell'Istituto Nazionale di Ricerca su Popolazione e Sicurezza Sociale resa nota la scorsa settimana. Stando alle stime dell'ente la popolazione residente in Giappone nel 2045 sarà pari a 106.420.000 persone (-20 milioni rispetto al 2015) per scendere a 100 milioni nel 2053 ed a 88 milioni nel 2065.

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2.963.889: sono le firme ottenute da Nihon Hidankyo in calce al proprio appello per un trattato che metta al bando le armi atomiche. L'appello e le relative firme saranno inviate al Gruppo di Lavoro ONU che ha iniziato le proprie riunioni il 15 giugno.
Assente dalla discussione proprio il Giappone che ha scelto di allinearsi alla posizione di boicottaggio messa in atto dagli Stati Uniti e dalle altre potenze atomiche.

Sempre in ambito nucleare, ma questa volta civile, buone notizie per i lavoratori dell'Agenzia Atomica vittime la scorsa settimana di un incidente durante dei controlli a contenitori di materiale radioattivo: l'Istituto Nazionale di Scienze Radiologiche non avrebbe rilevato plutonio nei polmoni delle persone esposte a contaminazione.
Il 13 giugno, intanto, la Corte Distrettuale di Saga ha rigettato un ricorso collettivo volto a ritardare la riattivazione dei reattori 3 e 4 della centrale di Genkai della Kyushu Electic. Il gruppo, composto da 202 cittadini residenti in 17 diverse prefetture, farà ricorso all'Alta Corte di Fukuoka.

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