Dilemma a cinque stelle ed Europa (a dieci mani)
Non si poteva non affrontare questa settimana il tema che ha fatto discutere non soltanto i "malati" di politica ma persino gli avventori abituali dei bar intenti ad annuire o bestemmiare con il Secolo XIX o la Nazione tra le mani: la collocazione europea dei Cinque Stelle.
Strabiliante per tempi, risultati ed effetti.
Riuscirà il secondo partito italiano a smettere di sorprenderci?
Qui la traduzione di un articolo - intervista ad Alan Sked, fondatore dell'Ukip uscito su The Guardian. Oltre ai contenuti, è molto interessante notare i toni ed il linguaggio usati dal fondatore del partito euroscettico che ha spopolato nel Regno Unito.
Il fondatore dell'UKIP sta cercando di provarmi che quando era lui in carica alla guida del partito, questo non era razzista. Sta anche cercando di di dimostrare che non avrebbe avuto questo grugno per i rimborsi del Parlamento europeo, a differenze della sua “incarnazione” del 2014. “Ne ho avuto uno qui non tanto tempo fa”, dice Alan Sked, professore di Storia Internazionale alla London School of Economics, nel momento in cui, evidentemente, cerca modulo di iscrizione.
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