Sul reddito di cittadinanza (dopo le elezioni)
La vittoria del M5S al Sud ha fatto grande scalpore, essendo riuscito a sbaragliare tutte le alternative.
La maggioranza dei commentatori ha attribuito la capacità di attirare consensi alla promessa di un reddito di cittadinanza. Questa promessa in un territorio dalla disoccupazione altissima e in cui si è tornati all'emigrazione di massa, secondo molti, è risultata determinante per la vittoria.
L'inedito moderatismo del M5S: una storia che si ripete
Al di là della vicenda rimborsi, il dato fondamentale della campagna elettorale del Movimento 5 Stelle è l’impressionante differenza tra i mezzi sguaiati, beceri ed eversivi del 2013 e l’attuale atteggiamento dimesso.
CasaPound: un problema loro o nostro?
La visibilità di CasaPound è un problema nato per il vuoto della sinistra o per la compiacenza del sistema di informazione?
Simone Di Stefano è spesso ospite di trasmissioni televisive in buone fasce orarie (l'ultimo invito in ordine cronologico è quello da Lucia Annunziata domenica 12 novembre, su Rai Tre). Mentana, Formigli e Parenzo hanno invece direttamente accettato l'invito ad un confronto con il vicepresidente dei "fascisti del terzo millennio".
Una forza politica dello 0,14% (47.691 alla Camera nel 2013) gode di una visibilità invidiata da molte e molti. A fasi alterne questa organizzazione torna al centro dell'attenzione, nonostante in molti invitino a ignorare direttamente un fenomeno il cui radicamento in alcuni pezzi di società è però innegabile.
Democrazia diretta, democrazia liberale, dittatura e dialettica politica
«Ma perché non si potrebbe conseguire quest’obiettivo [l’estinzione dello Stato in generale] senza la dittatura di una classe? Perché non si potrebbe passare direttamente alla democrazia “pura”? – domandano gli ipocriti amici della borghesia o gli ingenui piccoli borghesi filistei ingannati da essa. Perché in ogni società capitalistica, rispondiamo noi, [...] i piccoli proprietari restano inevitabilmente dei sognatori esitanti, impotenti e sciocchi, che fantasticano di una democrazia “pura”, cioè di una democrazia che sta al di fuori o al di sopra delle classi. Perché soltanto la dittatura della classe oppressa permette di uscire da una società nella quale una classe ne opprime un’altra.» - Lenin, "Democrazia" e dittatura, Pravda, 3 gennaio 1919
«Numero candidature ufficiali a tredici giorni dalla scelta del candidato premier del mov. 5 stelle: zero. È la democrazia diretta, bellezza.» - Claudio Cerasa, Facebook, 11 settembre 2017
La prima citazione costituì il brevissimo intervento con il quale commentai la querelle che durante la campagna referendaria di un anno fa oppose Zagrebelsky e Scalfari. Al primo, che aveva difeso il conflitto democratico contro il rischio oligarchico che la riforma Renzi-Boschi avrebbe apportato, il secondo rispose che la democrazia rappresentativa è di fatto un’oligarchia democratica e che le sole alternative sono la dittatura oppure la democrazia diretta.
La chiusura di questa campagna referendaria e i recentissimi fatti legati alla crisi di governo nel nostro paese con la nomina di Gentiloni come nuovo Presidente del Consiglio hanno accelerato la chiusura di una mia personale riflessione sul Movimento 5 Stelle.
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