Pillole dal Giappone #270 - Approvate le linee guida per la riforma dell'immigrazione
Vittoria netta della coalizione conservatrice PLD-Nuovo Komeito nelle elezioni dello scorso 10 luglio per il rinnovo parziale della Camera dei Consiglieri. Questo ramo del parlamento, quello con meno poteri nella Dieta nazionale, non è soggetto a scioglimento e si rinnova della metà ogni 3 tre anni (in totale ogni senatore rimane, dunque, in carica sei anni).
Dei 121 seggi in palio, 73 si trovavano in collegi locali, corrispondenti quasi sempre alle Prefetture (alcuni collegi eleggono un senatore, altri due e così fino ad alcuni che ne eleggono sei) mentre 48 sono stati eletti sulla base di un'unica lista nazionale proporzionale.
Il partito del premier Abe ha eletto 56 senatori (portandosi a 121 totali, +6 rispetto alla precedente composizione), ottenendo, nella quota proporzionale, poco più di 20.100.000 voti (quasi 1.700.000 voti in più rispetto al 2013). Non hanno ottenuto la rielezione la ministra per Okinawa e i Territori del Nord, Aiko Shimajiri, ed il titolare della Giustizia, Mitsuhide Iwaki.
Il 28% dei lavoratori ultraquarantenni ha preso in considerazione la possibilità di lasciare il lavoro per poter prendersi cura dei propri cari in età avanzata: questo il risultato di un'indagine condotta da Rengo, la maggiore confederazione nipponica. La ricerca, condotta tra febbraio e giugno dello scorso anno, con la partecipazione di 8.200 lavoratori, ha mostrato come l'1,6% dei rispondenti abbia preso la drastica decisione di dimettersi al fine di poter accudire, in assenza di servizi pubblici adeguati, gli anziani della propria famiglia. La percentuale più alta, tra le tentazioni di abbandono del lavoro, si è riscontrata, com'era purtroppo naturale, tra le lavoratrici (35%).
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