Partecipare alla due giorni romana di ottobre, prima con lo sciopero generale del 18 dei sindacati di base, USB in testa, poi a quella dei movimenti (da quello per la casa al NOTAV-NO MUOS, a mille altri collettivi in lotta di tutta italia) è stato difficile. Difficile dal punto di vista personale, perché due giorni non sono mai una passeggiata, difficile come l’organizzazione, attivata per portare persone in lotta, in diverse lotte, in una Roma blindata, superando il boicottaggio delle ferrovie e l'ostracismo dei mass media generalisti (comprese interviste date alla Tv e mai trasmesse come successo a noi in Veneto).
Pochi giorni fa, subito dopo aver accertato gli arresti dei ragazzi italiani durante la manifestazione del 19 ottobre a Roma, il collettivo di Lisbona RDA assieme ad alcuni italiani si reca a Praca do Commercio, nel pieno centro della capitale, per esprimere solidarietà verso due ragazze arrestate del collettivo Universitario Autogestito di Napoli. E improvvisando balli, canti al suono di tamburi la piazza si colora improvvisamente di voci e melodie, che vogliono esprimere sostegno e solidarietà a Sara e Celeste, le due ragazze che, insieme agli altri manifestanti che si trovavano a Roma sabato scorso, sono state rilasciate il 23 ottobre dopo lunghi giorni di incertezza e di paura.
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