Attento tu censore
se quando dormi fra cuscini di seta
l’artista sta sveglio,
che sta lì, nel silenzio della notte
a immaginar la pace possibile
in cui tu non sei censito.
Ch’egli è pericoloso
quanto la tua coscienza sporca,
che se tu fai di realtà incubo
tanto da far patir fame a chi dovresti servire,
egli può risvegliare, se entra nel cuore,
volontà di verità e riscatto
in chi da troppo tempo paga
il conto di chi dietro la bandiera si cela
e nel farne manto la calpesta.
È mia quella bandiera.
È del fratello che mi siede a fianco.
È della folla dietro noi.
E noi
la reclamiamo.