Il treno completa la corsa sul binario n. 24, penetrando nel grembo affollato della stazione con la dolcezza di un amante che scivola piano fra le gambe di una vergine. I passeggeri stipati nei compartimenti si ergono in piedi e conquistano la via più breve verso l'uscita, con l'entusiasmo di chi è stato appena chiamato alle armi. Lo spaccato di umanità che si accalca in attesa dietro le porte è quanto di più vario si possa immaginare: c'è il fumatore incallito con la sigaretta già serrata fra le labbra, un bambino che traccia la sua rudimentale firma sulla condensa mentre la giovane innamorata è impegnata a scambiare sguardi complici con chi l'attende al di là del vetro. Si spalancano i portelloni e quell'insieme eterogeneo di esistenze riprende il suo corso, sotto la battente pioggia d'ottobre che sbiadisce i ricordi di un'estate lontana una manciata di secoli.
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