Venerdì, 23 Ottobre 2015 00:00

Processi resistenti

Processi resistenti

Quando i Pm Antonio Rinaudo e Andrea Padalino hanno concluso la seduta dell'aula torinese con la sentenza ben scandita (“il fatto non sussiste”) , un grande urlo di giubilo si è alzato dalle platee del tribunale piemontese, collegato idealmente con le reti mediatiche e con i luoghi di socialità. Tutti contenti, tutti convinti che quel processo sia stato nel complesso un'ingiustizia, una vergogna per uno stato che si definisce democratico. Pensare infatti che personaggi arcinoti come Silvio Berlusconi dicano esplicitamente in pubblico: “Se mi arrestano, spero che abbiate il coraggio di fare una rivoluzione”, mentre personaggi come lo scrittore napoletano rischino la galera per molto meno e per delle dichiarazioni quasi banali per chi ha fatto della lotta uno dei punti della propria vita, fa quantomeno sorridere e riflettere. Riflettere perchè oggettivamente siamo di fronte a un'ottima notizia dal punto di vista della libertà di espressione, in un momento difficile per la democrazia stessa costantemente in pericolo tra una riforma della costituzione e un parlamento sottomesso completamente al volere dell' ex sindaco di Firenze.

Pubblicato in Società

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