Avere 16 anni ed essere fascisti
Cuori fascisti battono anche a Firenze. Nella zona di piazza San Jacopino, in via Fontana, da qualche anno ormai, ha aperto una sede CasaPound, di fronte alla scuola media Verdi. La risposta per fortuna non è mancata e la sera di questo mercoledì 11 aprile l’istituto ha avuto il coraggio di tenere un’iniziativa pubblica di denuncia della galassia neofascista. Nel capoluogo toscano, durante la campagna elettorale di inizio 2018, si era accesa la polemica attorno a un altro preside (del Marco Polo), la cui scelta era stata di organizzare un confronto tra le liste candidate, compresa quella della tartaruga littoria.
L'inedito moderatismo del M5S: una storia che si ripete
Al di là della vicenda rimborsi, il dato fondamentale della campagna elettorale del Movimento 5 Stelle è l’impressionante differenza tra i mezzi sguaiati, beceri ed eversivi del 2013 e l’attuale atteggiamento dimesso.
«Neofascismo e neonazismo. Un problema politico, culturale e educativo» è il titolo di un appuntamento organizzato a Firenze l'8 febbraio 2014 da Anpi, Flc Cgil e Filo Rosso.
Dopo una breve introduzione da parte di Gigi Remaschi, vicepresidente provinciale dell'associazione dei partigiani, si entra nel merito dell'argomento senza necessità di eccessive spiegazioni, nella città in cui sono stati uccisi Samb Modou e Diop Mor.
Saverio Ferrari è giornalista e redattore dell’Osservatorio Democratico sulle nuove destre. Sceglie di partire dall'individuazione del 1995 come un punto di svolta nella storia del fascismo della nostra penisola. Con lo scioglimento del Movimento Sociale Italiano e la nascita di Alleanza Nazionale è venuto meno un "freno inibitore" che a partire dal secondo dopoguerra si era affermato come realtà non marginale nella vita politica, diventando "il quarto partito in Italia già nel 1972, e giocando un ruolo decisivo nella nascita di 4 governi, oltre che nell'elezione di due presidenti della Repubblica". Gli eredi di Salò sono stati per decenni inquadrati nel sistema istituzionale. Nel corso di quel periodo la destra ha tentato di riscrivere il passato prendendo le distanze dal nazismo, come ha provato a fare Giorgio Pisanò nel negare responsabilità dirette dei fascisti rispetto all'olocausto.
A partire dal 1995 il neofascismo si radicalizza anche se si restringe elettoralmente (arrivando a pesare oggi tra l'1,5 e il 2%). Vengono recuperati miti che stanno fuori dalle vicende del Duce, andando a recuperare i simboli del Terzo Reich.
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