Che il sistema scolastico pubblico fosse diventato una sorta di bancomat, usufruibile da governi di vario colore e cifra politica, questo lo si era capito da molto tempo: il disinvestimento nella pubblica istruzione è stato pressoché costante dagli anni Novanta, marcando spesso l'assenza della sinistra parlamentare e, sempre più, la sconfitta di quella sindacale. Così, mentre ci ritroviamo con uno stato sociale ridotto all'osso, riemergono serie questioni salariali aggravate da scelte ideologiche e sbagliate che nulla hanno a che fare con le dinamiche di funzionamento di un servizio educativo.

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