Pillole dal Giappone #268 – Procede tra le proteste la costruzione della base di Henoko
Cerimonia, lo scorso 24 febbraio, per il dispiegamento dei velivoli F-35A presso la base di Misawa nella Prefettura di Aomori con la presenza del ministro della Difesa Itsunori Onodera.
Tanti “orizuru” (gru di carta) quante sono le nazioni che hanno boicottato il Gruppo di Lavoro per la stesura di un trattato ONU per il bando delle armi atomiche. E' questo il simbolo lasciato domenica scorsa dal sindaco di Hiroshima, Kazumi Matsui, sui banchi, rimasti vuoti, delle potenze atomiche durante una delle sedute tenutesi nel Palazzo di Vetro di New York. I negoziati, partiti il 15 giugno, continueranno fino al 7 luglio. “I Paesi possessori di tali armi dovrebbero giocare un ruolo di primo piano nella discussione” ha sostenuto Matsui, il quale si è però astenuto dal posare l'origami sul tavolo, anch'esso vuoto, della delegazione giapponese.
“Se il sindaco non ha messo l'orizuru sul tavolo del Giappone lo farò io” ha invece detto Toshiyuki Mimaki, uno dei sopravvissuti al bombardamento atomico del 1945. “Il Giappone dovrebbe prendere l'iniziativa per sradicare le armi atomiche in quanto è stato l'unico Paese ad esserne stato vittima durante una guerra” ha detto Mimaki.
Monopolio economico e del potere tra multinazionali e dominio militare.
Il caso emblematico degli F 35 di Cameri.
Cameri (NO), il cantiere dei nuovi F35 voluto dal neutrale e austero governo Monti è lì, pronto a sfornare nuove macchine di morte in nome del “progresso” e della “crescita economica”. Questo stabilimento incarna bene l'aspetto deumanizzante del nostro modello economico. Infatti, nell'estate scorsa l'austero governo “tecnico” ha deciso un cospicuo intervento pubblico per finanziare la costruzione di caccia-bombardieri - nonostante il periodo di crisi economica gravissima - contraddicendo così le linee guida del pensiero economico austeritario. Il muro del silenzio calato sulla vicenda, nonostante la campagna elettorale, ha dato modo di occultare ai più le connivenze politiche del Pd che consentirono la realizzazione del progetto in totale assenza di opposizione.
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