Un NO non preconcetto
Complice una certa pigrizia nel fissare la data della consultazione, il referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre è ormai da mesi al centro del dibattito.
Come in ogni buona campagna elettorale che si rispetti, propaganda e volontà di informare si intrecciano nelle iniziative dei due schieramenti, in proporzione abbastanza conforme. Lasciando ad altri collaboratori di questa testata o al molto materiale disponibile l'onere di evidenziare quanto di concreto e vero nel complesso delle motivazioni del “sì” e del “no” vorrei qui umilmente dare voce alle ragioni di un “no” non aprioristico e pensato in un'ottica progressiva.
Se il buongiorno si vede dal mattino, lo spettacolo offerto da Matteo Renzi durante il suo primo giorno ufficiale di campagna elettorale referendaria è alquanto desolante. Si tratta infatti di una vera e propria conferma della tesi, ormai parecchio diffusa, che vede l’attuale premier come un vero e proprio “Renzusconi”, cioè l’ultima offerta politica del “serpentone metamorfico” (mi si passi il termine previano) nella fase di completa decadenza della democrazia. Chi voglia vedere uno spettacolo appena un po’ più desolante può sollazzarsi con la delirante campagna elettorale americana, dove i due rappresentanti della belva imperialista con la bava alla bocca si contendono il consenso di un pubblico completamente mitridatizzato, che segue lo show nonostante fuori vi siano piazze in rivolta e omicidi delle forze dell’ordine quotidiani.
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