Da il manifesto dell'11 aprile 2017
Banche, nuove spine dalle sofferenze
Piercarlo Padoan e Ignazio Visco buttano acqua sul fuoco, in fondo anche questo fa parte del loro mestiere. Ma il nodo delle sofferenze del comparto bancario italiano, quantificato ieri dal governatore di Bankitalia in 80 miliardi circa, è ancora lontano dall’essere sciolto. Prova ne è l’ultimo rapporto della Bce sulla materia, con Mario Draghi che annota come i crediti deteriorati inesigibili nel sistema italiano siano il 17,5% sul totale degli impieghi, rispetto a una media del 6,7% nella zona euro. In aggiunta, il decreto “salva risparmio” di dicembre, quello che ha garantito un plafond statale di 20 miliardi per la ricapitalizzazione precauzionale del Monte dei Paschi e ora di Popolare di Vicenza e Veneto Banca, è incappato in più di una contestazione nelle pieghe del negoziato, ancora in corso su Mps, fra il Tesoro italiano, la Bce e la Commissione Ue.
Il decreto di governo in tema di riordino della materia fiscale, quindi anche di lotta (?) all’evasione fiscale, già mandato dal governo alla Camera dei Deputati perché ne discuta e lo voti è inciampato sulla depenalizzazione del reato quando l’ammontare dell’evasione sia inferiore al 3% del reddito imponibile. Casualmente (?) ciò significa che verrebbe meno il carattere di reato a monte della condanna a Berlusconi per frode fiscale (reato più grave della semplice evasione), quindi che la sua condanna verrebbe annullata, che Berlusconi tornerebbe in possesso dei suoi diritti elettorali anche in vista di elezioni anticipate a primavera.
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