Pillole dal Giappone #256 – Abe rimane alla guida dei liberal-democratici
La Prefettura di Fukushima ha un futuro nella produzione di energie rinnovabili? Forse sì ma i risultati sono ancora largamente insufficienti. Le tre pale eoliche (due da 2 megawatt ed una da 7) piazzate in mare a largo di Naraha – nell'ambito di un progetto sovvenzionato dal Ministero dell'Industria – stanno infatti producendo meno di quanto previsto in fase di installazione. A costruire il tutto, per una spesa complessiva di 58,5 miliardi di yen, un consorzio di industrie che vede la partecipazione di Mitsubishi Heavy Industries e Marubeni. Non è ancora chiaro se il progetto andrà avanti: “prima vediamo che risultati daranno i test” ha affermato il ministro competente.
La beatificazione di Marchionne
Raramente l'economia occupa le cronache quotidiane della discussione diffusa nel Paese. La morte di Sergio Marchionne ha colpito anche perché inattesa, data la giovane età e la riservatezza mantenuta sulle sue condizioni di salute. FCA occupava gli spazi dei giornali per lo sviluppo del suo progetto industriale, nettamente sbilanciato su marchi quale Jeep e lusso, a sfavore del nucleo storico di FIAT. Il cambio di vertice pare essere stato inatteso per la stessa azienda.
Riflettendo sulla proposta del ddl Fiano
La tematica del cambiamento climatico inevitabilmente coinvolge le popolazioni dell'intero pianeta ed è l'umanità stessa a caricarsi il peso del problema, pagando direttamente per le proprie scelte.
L'economia capitalista che agisce sempre più a livello globale si muove con i combustibili fossili i quali sono i principali responsabili del riscaldamento globale. La crescita infinita a cui il capitalismo è costretto per mantenersi in vita oltre a pervertire ogni senso del valore conduce a conseguenze irreparabili per l'atmosfera in cui l'essere umano abita e coesiste con altre specie. Lo sconquasso dell'ecosistema dovuto a un riscaldamento climatico che avviene in tempi sempre più accelerati porta già a delle conseguenze preoccupanti, su tutte la gravissima crisi idrica che riguarda sempre più zone del pianeta e non dovrebbe preoccupare solo quando si giunge a condizioni emergenziali. I dati ci ricordano come gran parte del pianeta sia sottoposta a forti problematiche idriche (immagine). Queste vengono innescate da un crescente consumo idrico necessario alle economie di larga scala con le quali il capitalismo continua a generare profitti.
Riflettendo sulla proposta del ddl Fiano
Il 25 luglio Macron ha annunciato la stipula di un accordo, a Parigi, tra al Serraj e il generale Haftar, mostrando un rinnovato protagonismo francese nello scenario mediterraneo dopo la fallimentare presidenza Hollande. Lo stesso giorno i quotidiani italiani riportavano la notizia che i militari francesi in Niger chiudono da anni gli occhi sul traffico di esseri umani nella tratta Africa-Europa. Il 27 luglio, dopo aver già disconosciuto gli accordi dell’era Hollande con Fincantieri, l’esecutivo francese ha infine annunciato la nazionalizzazione dei cantieri Stx.
Ci siamo permessi di riprendere questa riflessione, pubblicata su www.articolo1mdpfi.it, con l'idea di provare a riprendere questo ragionamento sul nostro sito nelle prossime settimane.
L’attuale fase del capitalismo ci consegna il sogno infranto della crescita inclusiva, che ha costituito la base materiale dello sviluppo postbellico e delle socialdemocrazie occidentali e ci pone davanti ad uno scenario incerto dove i capricci e le priorità dei mercati finanziari prevalgono sul bisogno di rilanciare l’economia reale, e con essa, la promessa realizzabile di un benessere più diffuso e inclusivo, al punto tale da colpire nella sostanza la tenuta democratica del nostro paese.
Diffondiamo con piacere questo appelo uscito anche su www.giovanicomunisti.it
L'oro bianco delle Alpi Apuane
Alpi Apuane: sono le bellissime montagne che compongono la provincia di Massa Carrara e avvolgono la sua costa. Non solo belle, ma anche ricche per una loro peculiarità: nelle loro viscere si trova pregiatissimo marmo. Cavato in blocchi dai tempi dei romani, nell’epoca del capitale il mercato più redditizio è quello del carbonato di calcio, ottenuto frantumando le scaglie che costituiscono gli scarti dell’estrazione. Secondo la legge, non più del 75% del totale estratto può essere composto da scaglie, e per controllare che questo limite venga rispettato esistono delle postazioni presso le quali i camion trasportatori devono effettuare la pesa del prodotto; ma basta parlare con chi vive nei borghi montani per venire a sapere di camion che, quotidianamente, trasportano il loro carico al di fuori dell’orario di apertura delle pese pubbliche. Perché dovrebbero, se non per nascondere il superamento del limite imposto dalla legge? A pensar male si fa peccato, ma spesso s’azzecca: ogni giorno sulle nostre montagne la poesia di un materiale così prezioso viene letteralmente sbriciolata dalla voracità dei concessionari di cava.
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