Volontariato: gemello buono del carcere? 
In questa afosa estate impazzano le aggressioni ai danni di persone o cose, per mano generalmente di giovani che agiscono mossi dalle più svariate (e banali) motivazioni, talvolta semplicemente dalla noia. Il pubblico è diviso: taluni si limitano a derubricare i fatti come "ragazzata", altri invece invocano il ricorso al "volontariato" (ovviamente obbligatorio). Viene quindi da chiedersi se questo possa essere davvero un metodo per rimettere in carreggiata coloro che escono dal seminato del buon comportamento.

Pubblicato in Società

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