Lo scorso sabato 25 febbraio, Rifondazione Comunista Firenze ha organizzato presso la Sala Firenze Capitale di Palazzo Vecchio, la tavola rotonda “Liberiamo il lavoro”, per discutere e confrontarsi sui quesiti referendari lanciati dalla CGIL. In un momento in cui il dibattito pubblico è monopolizzato dai dissidi interni al centro sinistra, il più grande sindacato italiano rischia di rimanere isolato in questa importante battaglia che vuole riportare al centro il tema del lavoro contro un processo di sempre più aggressiva precarizzazione dei contratti e di smantellamento delle tutele e dei diritti del lavoratore.
Di voucher e mercato del lavoro (a dieci mani)
I dati dell'INPS relativi ai primi dieci mesi del 2016 evidenziano delle tendenze del mercato del lavoro tutt'altro che rassicuranti. Se da una parte si assiste a una diminuzione dei contratti a tempo indeterminato (-32,0% rispetto al periodo gennaio - ottobre del 2015) e a un incremento dei licenziamenti, sopratutto per motivi disciplinari (+27,4%), dall'altra si registra il consolidarsi di un trend di crescita dell'utilizzo dei voucher piuttosto sostanzioso (+32,3%). I buoni del lavoro accessorio, dal valore nominale di 10 euro, sono al centro di numerose polemiche dato che vengono utilizzati sistematicamente anche al di fuori del contesto della prestazione occasionale, aggravando così il fenomeno del precariato e dando una spallata micidiale ai diritti dei lavoratori, tanto che in molti parlano di un processo di "voucherizzazione del lavoro". Questa situazione ha anche delle ricadute politiche immediate che si traducono in un braccio di ferro fra la CGIL, che ha proposto un referendum sul lavoro in cui uno dei quesiti riguarda proprio la loro abolizione, e il Ministro Poletti che vorrebbe mantenerli riducendone però la portata e limitandone l'utilizzo.
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