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Il Becco - La comune utilità piuttosto che la privata amicizia. [Machiavelli] Il Becco - La comune utilità piuttosto che la privata amicizia. [Machiavelli]

Erano anni convulsi quelli in cui, a metà del '500, il duca Cosimo I de' Medici decise di sloggiare la più scandalosa* delle corporazioni della città dalla sua sede storica in Ponte Vecchio, preferendogli quella degli orafi. I “beccai”, per lo più macellai e tavernieri che animavano la vita di una Firenze in cui s'eran fatti pessima fama di rissosi, ma che servivano vendendo anche la carne più a buon mercato, di “becco” o capra che dir si voglia, macellandola o servendola nelle osterie, dovettero desistere dopo una breve insurrezione. Oggi, a distanza di cinque secoli, non sappiamo quanto l'aver sempre a disposizione buon vino e affilati coltelli abbia favorito il cattivo nome dei beccai, o se il pericolo che rappresentavano c'entrasse qualcosa con l'aver contatto diretto, nelle taverne, con un popolo che più che dell'oro aveva bisogno di riempirsi lo stomaco; fatto sta che a questa storia ci siamo voluti ispirare nel dare nome al progetto che sta di fronte a voi, che leggete queste parole.

“Il Becco”, giornale on-line d'informazione locale e non solo, nasce dalla necessità di avere in città un luogo in cui si faccia un giornalismo diverso, lontano dalle dietrologie della logora informazione ufficiale, sovente asservita alle rendite di posizione di una politica (e di una sinistra) che sembra aver perso se stessa. Al tempo stesso staremo ben attenti a mantenere un livello di qualità che, spesso, le già presenti testate on-line non vogliono o non possono garantire: non saremo mai un collettore di comunicati stampa. Tutti i giorni cercheremo di darvi un'informazione limpida, che non faccia sconti perseguendo “la comune utilità piuttosto che la privata amicizia” di macchiavelliana memoria. Facendo questo lavoro d'inchiesta locale, con le rubriche su Firenze, su Pisa e sulla Zona del Cuoio (tanto per cominciare) non rinunceremo però all'informazione nazionale e internazionale. Un folto gruppo di autori garantirà infatti rubriche dedicate al mondo che ci circonda, con un occhio di riguardo ai settori della politica e dell'università. Il sito, in aggiornamento quotidiano, sarà inoltre affiancato ad una rivista mensile cartacea, dove riverseremo i risultati dei nostri più approfonditi lavori di cronaca.

Avvisiamo però tutti i naviganti: dismessi gli antichi coltelli per le più comode penne, su cui ci vedrete scribacchiare nei nostri taccuini in giro per la città, non abbiamo affatto abbandonato il vino, ne il rapporto col pubblico. E' di prossima apertura infatti un nuovo locale a Firenze, nel quartiere del centro storico, che avrà il medesimo nome del giornale e servirà da redazione, ma avendo fattezze e potenzialità di un circolino Arci. Un luogo che speriamo diventi un punto di riferimento per tutti coloro che ci seguono e vorranno darci una mano in questa avventura, collaborando o semplicemente dandoci il loro appoggio. Un posto dove fare cultura, discussione, iniziative o semplicemente due chiacchiere, dove raccogliere spunti o sfoghi, magari passando anche una buona serata. Non vi preoccupate, anche nelle varie fasi del progetto vi guideremo passo passo: è il nostro lavoro, è dedicato a voi.

* Così la definisce Dino Compagni nel suo trattato storiografico "Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi", scritto nei primi anni del XIV°secolo.

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