41 enne militante da sempre in varie organizzazioni e movimenti politici, proveniente da una famiglia di sinistra che ha la strana caratteristica di diventare tanto più radicale, tanto più invecchia. Dopo il leninista tentativo di influenzare i socialdmocratici da dentro (illusione giovanile di molti) , diventa un cane sciolto dentro e fuori il PRC e viene di volta in volta accusato di essere mandato da altri (rete dei comunisti, pcl, centri sociali anarchici ecc ecc) ed è orgoglioso di questo, perchè è indice della sua indipendenza. Da un paio di anni bazzica in USB convinto che serva un progetto di un nuovo modo di fare sindacato, più politico e meno vertenziale, per rovesciare il tavolo. Convinto sostenitore che per fare la rivoluzione servano si le condizioni, servanio le masse e servano i quadri per dirigerla, cosa di cui siamo carenti e per cui lavora assiduamente.
Storia di ordinaria e straordinaria resistenza: le lavoratrici della residenza per gli anziani non autosufficienti S. Tecla ESTE (PD) lottano, schiacciate tra politicanti, sindacati complici e potere temporale della chiesa.
Sembra una storia come tante in questo periodo di “crisi“, anzi ci vengono a noia e passano quasi in secondo piano le mille più vertenze per non rimanere senza lavoro, senza un reddito dignitoso, che viaggiano sui media.
Partecipare alla due giorni romana di ottobre, prima con lo sciopero generale del 18 dei sindacati di base, USB in testa, poi a quella dei movimenti (da quello per la casa al NOTAV-NO MUOS, a mille altri collettivi in lotta di tutta italia) è stato difficile. Difficile dal punto di vista personale, perché due giorni non sono mai una passeggiata, difficile come l’organizzazione, attivata per portare persone in lotta, in diverse lotte, in una Roma blindata, superando il boicottaggio delle ferrovie e l'ostracismo dei mass media generalisti (comprese interviste date alla Tv e mai trasmesse come successo a noi in Veneto).
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