Martedì 11 aprile si chiude in bellezza la rassegna di prosa del “Teatro della Arti” di Lastra a Signa con due grandissimi volti del teatro italiano: Glauco Mauri e Roberto Sturno, accompagnati dalle suggestive musiche composte ed eseguite da Giovanni Zappalorto.
La breve favola di Gotthold Ephraim Lessing, “il Canto dell’Usignolo”, diventa lo spunto metaforico e il filo conduttore per dare voce, e canto, a colui che nella sua immensa opera ha scandagliato tutti i sentimenti, tutte le emozioni, tutte le sfaccettature e le miserie umane: William Shakespeare. Dall’amore alla morte, dalla vendetta al perdono, dalla tragicità e brutalità del reale alla delicatezza eterea e fiabesca del sogno, Shakespeare più di ogni altro forse ha dipinto l’essere umano nella sua abissale complessità.
Nel panorama culturale fiorentino, tra le varie associazioni e fondazioni sparse sul territorio c’è n’è una in particolare che indubbiamente rappresenta un vanto per la città di Firenze, si tratta dell’associazione culturale Opus Ballet, centro internazionale di danza e spettacolo diretto da Rosanna Brocanello e Daniel Tinazzi.
A questo proposito ho avuto il piacere di incontrare proprio Rosanna Brocanello, per una breve intervista, per parlare di quella che è la storia di Opus Ballet, della compagnia e della scuola, dei progetti passati e di quelli imminenti, uno su tutti, portare in scena una versione completamente rivisitata dell’Otello di Shakespeare.
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