The xx: verso un nuovo equilibrio
Recensione del nuovo album I See You della band londinese
Fra le punte di diamante della scena musicale britannica, i londinesi The xx si erano imposti come una delle band più interessanti dell'alternative già col folgorante omonimo album d'esordio del 2009, una eccitante fusione di cadenze new wave sincopate e scure, di linee melodiche dream pop ovattate e introverse e di ritmiche r'n'b pulsanti e avvolgenti per uno dei dischi indie più giustamente celebrati dello scorso decennio. Il meritato successo di quel disco che, a modo suo, ha fatto scuola, è però storia passata. Già l'insipido e piuttosto deludente Coexist (2012) riporta la band sulla terra, nonostante i successi di vendita, e rende palese la necessità di un cambio di rotta: appare insomma evidente che la mera e stanca riproposizione di quel sound non avrebbe più pagato, almeno dal punto di vista artistico. Non devono allora stupire i cinque anni che separano questo nuovo I See You (2017) dal suo predecessore. Una lenta gestazione che testimonia la difficoltà e l'incertezza sulla strada da percorrere.
Nel 1980 ad Athens (Stato della Georgia, nel sud degli Stati Uniti) nasceva un quartetto destinato a scardinare il rock underground: i R.E.M., acronimo di Rapid Eye Movement (la fase più intensa del sogno). Basterebbe il loro nome per esprimere la loro grandezza.
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