Sono ormai diverse decadi che alla Scala si aggirano le Villi, leggendari spiriti danzanti, vestiti di bianco e tremendamente vendicativi: sono le anime immortali delle giovani tradite o abbandonate, che danzano sulle note di “Giselle”, intramontabile balletto di Adolphe-Charles Adam.
Non un allestimento inedito, è vero, ma alla Scala ogni cosa ha il sapore della novità, tanto più uno spettacolo di balletto sulle musiche settecentesche di Johan Sebastian Bach.
E così va in scena in questi giorni al Piermarini “Cello Suites – In den Winden im Nichts”, del coreografo svizzero Heinz Spoerli, un artista eclettico e insuperabile nel suo genere. Dalle famosissime e sublimi suite per violoncello solo Spoerli ha ricavato, nel 2003 a Zurigo, due lavori ispirati ai quattro elementi primordiali delle filosofie naturalistiche: terra, acqua, fuoco, aria. Con questo spettacolo egli ha messo in danza le suite n. 2, 3 e 6, ispirandosi al principio arioso, al vento.
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