Inaugurata nel 1845 e ripresa fino al 1865 la Giovanna d’Arco di Giuseppe Verdi mancava al Teatro alla Scala da ben 150 anni. Ci se n’era dimenticati senza troppo sforzo, giudicandola senza entusiasmo e con molte critiche, ed ora torna alla ribalta con un allestimento eccezionale: sul podio il maestro Riccardo Chailly e sul palco niente meno che Anna Netrebko, Francesco Meli e Carlos Alvarez.
A volere una ripresa tanto coraggiosa è stato proprio Chailly, che inaugura ufficialmente la sua prima stagione da Direttore principale del Teatro. Il maestro milanese aveva già diretto Giovanna d’Arco al Comunale di Bologna, nel 1989, nella storica produzione di Werner Herzog, e oggi vi ritorna con l’ausilio dei registi Moshe Leiser e Patrice Caurier, in debutto alla Scala.
Imponente e maestosa, Aida è l’opera nazionalpopolare per eccellenza, un capolavoro italiano famoso in tutto il mondo e tra i più rappresentati in assoluto.
Ad Aida non manca nulla, amore, guerra, pietà, odio, il travolgente corso collettivo degli eventi e l’intreccio inestricabile delle passioni individuali. Lo scenario esotico e la musicalità spettacolare incorniciano quest’opera intramontabile.
Giuseppe Verdi la compose nel 1871 su pressante richiesta del Chedivè d’Egitto Ismail Pascià per celebrare la precedente apertura del canale di Suez. In verità non molto propenso a scrivere su commissione, Verdi dovette essere convinto da amici francesi, tra cui il prezioso Du Locle, direttore dell’Opéra Comique di Parigi, e infine cedere, attratto dal soggetto del Mariette.
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