Il profilo per gli articoli scritti a più voci, dai collaboratori del sito o da semplici amici e compagni che ci accompagnano lungo la nostra esperienza.
di Dmitrij Palagi e Silvia D'Amato Avanzi
In un effetto speciale forse naïf ma suggestivo nella semplicità della metafora, veli neri ricoprono la città ad indicare che il mago oscuro Grindelwald chiama a raccolta i suoi sostenitori. La lettura politica più evidente rappresenta forse un limite di questo secondo capitolo di Animali fantastici – I crimini di Grindelwald. Sicuramente il film si sviluppa in una maniera maggiormente convincente rispetto al precedente episodio, lasciando spazio a una sceneggiatura sviluppata a prescindere dalle narrazioni già note al pubblico (e anche dall’elenco degli animali offerti dalle nuove tecnologie).
A Tripetetolo per smascherare i nuovi Fascismi!
Di Elena Papucci e Chiara Del Corona
Al circolo Arci “Le due strade” di Lastra a Signa, durante “Tripetetolo in festa”, sabato 23 giugno si è parlato di nuovi fascismi con Giovanni Baldini, redattore di Patria indipendente e Giorgia Bulli, docente di Scienze Politiche all'università di Firenze, coordinati da Elena Papucci, vicepresidente della sezione Anpi "Bruno Terzani" di Lastra a Signa.
Perché è importante non parlare con i fascisti
Leonardo Croatto, Dmitrij Palagi
Si è molto discusso dell’opportunità di far intervenire liste elettorali apertamente fasciste in luoghi pubblici (televisioni, giornali, ma anche scuole, luoghi istituzionali e spazi di proprietà pubblica), così come si è dibattuto dell’utilità di confrontarsi con esponenti di partiti fascisti in dibattiti pubblici.
A nostro avviso gli argomenti a favore della libertà di espressione di quel tipo sono sbagliati, in via del tutto generale, almeno in due dei loro presupposti. Da una parte si scambiano gli epifenomeni con le cause generatrici, fraintendendo il punto centrale della questione. Dall’altra si fa prevalere un approccio idealistico sul vecchio e caro (seppure talvolta frainteso) materialismo dialettico.
Proviamo però a mettere un po’ di ordine a un primo confronto, a quattro mani.
Gentiloni da Merkel: "nessun rischio di un governo su posizioni populiste". Renzi: "vedremo, anche con un referendum costituzionale"
di Medved'
Per Giorgia Meloni se un fascista spara è colpa della sinistra... Anche per Mussolini il fascismo era necessario per rispondere ai comunisti...
di Medved
Amministrazione Trump: armi chimiche in Siria. Bush jr: almeno i diritti d'autore...
di Medved
Università gratuita: una questione di diritto all'istruzione
di Niccolò Bassanello e Silvia D'Amato Avanzi
Non poteva non far discutere la proposta, presentata da Pietro Grasso all’assemblea nazionale di Liberi/e Uguali lo scorso 7 gennaio, di abolire le cosiddette tasse universitarie. Immediatamente si sono levate accuse di populismo, non necessariamente argomentate, e più o meno creative difese del modello attuale. È certamente difficile non sospettare il populismo quando la proposta, oltretutto nella forma di frase ad effetto lanciata al pubblico, arriva da una formazione politica che non sembra fautrice di un’idea complessiva coerente con la gratuità dell’università pubblica: oltre ad una proposta facilmente spendibile in termini elettorali come la suddetta, infatti, LeU non fa al momento parola di misure meno popolari ma altrettanto urgenti, come una riforma complessiva in senso democratico dell'istruzione terziaria o un rifinanziamento massiccio delle esauste casse delle università e degli enti di ricerca, nonché del sistema del diritto allo studio. In guerra, in amore e in campagna elettorale tutto è lecito; ma la discussione scatenatasi, per un tema che ogni parte vuol far credere di dare per scontato, ha incendiato fin troppo gli animi – segno, forse, che lo status quo è tutt’altro che sedimentato e pacificato.
Venerdì 15 settembre alle ore 18.30 alla Circolo Arci di San Niccolò una riflessione sull'organizzazione, oggi, delle classi subalterne. La discussione si svilupperà a partire dal libro di Fulvio Lorefice Ribellarsi non basta (Bordeaux Edizioni) grazie ai contributi, oltre a quello dell’autore Loris Caruso, Francesco Dei, entrambi ricercatori della Scuola Normale Superiore di Pisa, e Tommaso Nencioni, ricercatore per la Fondazione Circolo Fratelli Rosselli.
"La forma storicamente più alta di organizzazione politica, il partito, è oggi ampiamente screditata. Quale sostanza politica si cela dietro questa circostanza? Quali sono le caratteristiche dell’ordinamento politico-istituzionale venuto a delinearsi in questi anni? È possibile restituire un senso e un’efficacia alla politica prescindendo dall’organizzazione?
Da Syriza a Podemos, attraversando Gramsci, i Luoghi Idea(li) e il Partito sociale, in lungo e in largo nelle pieghe dei meccanismi di dominio capitalistico, Lorefice ricerca e indaga quegli strumenti politici e organizzativi in grado di riaprire la contesa egemonica sulla «modernità».
Per una società giunta a un alto grado di sviluppo e complessità, il tema dell’organizzazione politica diviene pertanto centrale per restituire slancio e protagonismo ai subalterni, respingere un’idea di politica fatta da pochi e per pochi, pensare a un nuovo rapporto tra società e istituzioni." (da www.bordeauxedizioni.it)
Di Leonardo Croatto e Diletta Gasparo
Sono 5444 le firme dei docenti e dei ricercatori universitari che hanno deciso di aderire allo sciopero indetto per la prossima sessione di esami autunnali, durante la quale si asterranno dal far sostenere agli studenti gli esami di profitto durante il primo appello della sessione in questione. La rivendicazione parte dal mancato riconoscimento, per il quinquennio 2011 – 2016, degli scatti stipendiali per docenti e ricercatori il cui rapporto di lavoro è normato dalla legge e non da un Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro.
Una modalità di protesta nuova, che tra piattaforme che lasciano alquanto a desiderare (almeno nell’opinione di chi scrive), isterismi degli studenti e sberleffi, sta seminando perplessità. Ma proviamo ad andare con ordine.
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