Settimana densa di avvenimenti per la politica estera mondiale ma senza novità di rilievo rispetto alla già tesissima situazione prodottasi nelle scorse settimane. In un colloquio telefonico, durato circa 45 minuti, lo scorso 9 aprile Abe e Trump hanno confermato di voler proseguire nella linea - particolarmente irresponsabile e che può mettere a rischio la pace mondiale - da tenere nei confronti della Corea del Nord (Paese verso il quale il Sol Levante ha recentemente esteso per altri due anni le proprie sanzioni).
Ad aggiungere preoccupazione per i cittadini nipponici le dichiarazioni rese da Abe venerdì scorso che mettono in guardia circa il rischio che la RPDC possa colpire anche con gas sarin obiettivi giapponesi.
Il Fondo Monetario Internazionale ha abbassato la prospettiva di crescita economica del Giappone allo 0,5% (contro l'1% della precedente previsione). Molto più rosee erano state le previsioni della Banca del Giappone, la quale aveva stimato una crescita, per l'anno 2016, dell'1,5%.
Il FMI ha anche invitato il Giappone ad andare avanti con il programmato, ed ulteriore, aumento della tassa sui consumi (dall'8% al 10%) al fine di poter disporre di fondi per future iniziative economiche.
Simile richiesta è arrivata anche dal Segretario Generale dell'OCSE, il messicano Angel Gurria, il quale ha affermato che il Sol Levante dovrebbe spingersi oltre il 10%, previsto per aprile del prossimo anno, per raggiungere il 15%.
Il premier nipponico, per parte sua, ha affermato, in questi mesi, che l'aumento potrebbe essere ritardato nel caso avvenga un sostanziale recupero della crescita economica.
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