NAFTA, TTIP e i presagi per l'Europa dell'Est
Non ci opponiamo al TTIP perché conservatori e reazionari, perché spaventati dalle nuove tecnologie, dallo sviluppo, dalla possibilità di maggiore scelta. Ci opponiamo perché sappiamo come tutti gli argomenti a favore del trattato siano falsità.
È tempo di discorsi altisonanti all'Assemblea Generale dell'Onu garante suprema dei diritti umani in tutto il globo terracqueo. Durante la sfilata di capi di Stato da Obama a Putin a Renzi troviamo anche il suo omologo, ossia il Presidente degli Stati Uniti messicani Enrique Peña Nieto intento a lanciare attacchi nientemeno che a Donald Trump e a chi utilizza il populismo speculando politicamente sulla pelle dei migranti. Tutto molto bello e commovente, peccato qualcosa non torni. La visione del mondo di Trump è chiaramente criminale, altrettanto lo è la sua retorica politica e non solo sui migranti, sia chiaro, ma vediamo chi si lancia in una critica al magnate americano e in nome di che cosa.
Il rapporto “Nunca más”, pubblicato in seguito alla caduta dei regimi militari sudamericani, rivelò il vasto fenomeno che prevedeva il sequestro, l'arresto, i processi sommari, le torture, i campi di concentramento, gli assassini e l'occultamento delle salme di coloro che venivano identificati come oppositori politici dalle forze di polizia dei regimi militari. Tale fenomeno è universalmente riconosciuto come crimine contro l'umanità dall'articolo 7 dello Statuto di Roma del 17 luglio 1988 e dalla risoluzione delle Nazioni Unite n. 47/133 del 18 dicembre 1992.
In Messico, lo scorso 26 settembre gli studenti della Normal Rural di Ayotzinapa, giudicata dallo Stato federale “un esempio improduttivo e fortemente socialista”, sono stati attaccati in un agguato teso da agenti di polizia e sicari legati all’organizzazione criminale denominata Guerreros Unidos.
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