Prevedibili divergenze sul commercio internazionale tra gli Stati Uniti da un lato e gli altri sei grandi al G7 canadese. Il summit si è concluso domenica con la partecipazione dei capi di governo (primo G7 per il Presidente italiano Conte nonché per l'ex “Grande Fratello” Rocco Casalino) e si è caratterizzato per un discreto clima di tensione in particolare tra gli USA ed il Canada. In tal senso dure ed inusuali le parole – “disonesto e debole” – contenute in un tweet del Presidente USA rivolto ai canadesi.
La metà del personale delle università nipponiche è costituito da lavoratori a tempo parziale e precari. Il dato emerge da una ricerca realizzata dal quotidiano Asahi Shimbun su 751 atenei nel 2017 (659 le università che hanno risposto al questionario). Stando ai numeri i lavoratori a tempo pieno ammontano a 169.458 mentre i part time sono 169.164 (cioè quasi lo stesso numero). Anche tra quanti lavorano a tempo pieno appena il 26,2% (44.401 lavoratori) hanno un contratto a tempo indeterminato.
Se a livello nazionale, complice una legge elettorale ipermaggioritaria, le forze dell'opposizione non riescono ad affermarsi, migliori fortune per i progressisti arrivano dalle elezioni locali. Dopo il successo ottenuto lo scorso luglio a Kagoshima - con la vittoria dell'ex giornalista Mitazono - Partito Comunista, Partito Socialdemocratico e Partito Liberale (nuova denominazione del Partito della Vita del Popolo di Ichiro Ozawa) hanno conquistato, il 16 ottobre, la Prefettura di Niigata.
Ad ottenere la carica di Governatore è stato Ryuichi Yoneyama, medico e fermo oppositore alla riattivazione della centrale nucleare di Kashiwazaki-Kariwa (impianto di proprietà di TEPCO per il quale la società ha richiesto all'Agenzia Regolatrice l'autorizzazione alla riapertura). Yoneyama ha ottenuto 528.000 voti (pari al 52,2%) superando di circa 60.000 preferenze Tamio Mori - ex sindaco di Nagaoka ed appoggiato dal Partito Liberal-Democratico - fermo al 45,9%. In netto aumento, al 53,05%, l'affluenza (alle precedenti consultazioni, nel 2012, era stata del 43,95%).
La necessità di un ulteriore dibattito per la riforma costituzionale ed una discussione sulla legge della Casa Imperiale a fronte delle intenzioni di Akihito ad abdicare: queste le indicazioni date dal premier Abe in un discorso dello scorso lunedì precedente l'apertura della sessione plenaria della Dieta (che chiuderà i propri lavori a fine novembre).
Un'accelerazione ad una riforma, cuore delle intenzioni politiche della parte più conservatrice del Partito Liberal-Democratico, la cui discussione si trascina dal ritorno di Abe alla guida del Kantei.
Spazio, nel discorso di Abe c'è stato anche la riforma del diritto del lavoro. In tale ambito il 27 settembre ha avviato i propri lavori il Consiglio per la Realizzazione della Riforma del Lavoro, tavolo consultivo del governo che nelle intenzioni del premier dovrebbe migliorare le condizioni di lavoro dei lavoratori precari o a tempo parziale (in particolare per la politica “stesso lavoro stessa paga”), un miglioramento dei salari e della produttività, un freno all'eccessivo ricorso da parte delle aziende agli straordinari, uno stimolo all'occupazione femminile e a quella degli anziani, interventi per favorire il lavoro degli stranieri.
In buona sostanza le aspirazioni dell'organismo consultivo ricalcano le indicazioni fornite nelle scorse settimane dal Fondo Monetario Internazionale durante le consultazioni bilaterali con i rappresentanti del Sol Levante.
Sempre sul fronte economico notizie poco incoraggianti per i liberisti nipponici arrivano dal World Economic Forum di Davos. Nel rapporto sulla competitività, reso noto a Ginevra lo scorso 28 settembre, il Sol Levante è sceso dal sesto all'ottavo posto (prima la Svizzera seguita da Singapore, Stati Uniti, Paesi Bassi e Germania). Secondo il rapporto a far scendere il Giappone nel classifica maggiormente venerata dai liberisti vi sarebbero le difficoltà incontrate dalle aziende nel licenziare (115° posto tra le 138 nazioni analizzate), la bassa percentuale di occupazione femminile (qui il Giappone si trova al 77° posto) e la scarsa capacità di attirare su suolo nipponico lavoratori qualificati (anche qui al 77° posto). Migliori giudizi sono arrivati dal livello infrastrutturale (qui il Sol Levante sarebbe quinto) e sugli investimenti privati in ricerca e sviluppo (quarta posizione).
In tema di servitù militari permane incolmabile la distanza tra il Governatore della Prefettura di Okinawa, l'antimilitarista Takeshi Onaga, ed il governo centrale circa la ricollocazione della base di Ginowan a Nago. Onaga e la neoministra della Difesa, Tomomi Inada, lo scorso 24 settembre, hanno avuto un incontro - a Naha, capoluogo della Prefettura - nel quale entrambe le parti hanno ribadito le proprie posizioni. Nel commentare la sentenza che ha dato ragione al governo (che aveva fatto ricorso contro la revoca, da parte della Prefettura, di alcune autorizzazioni, rilasciate dal predecessore di Onaga, Nakaima, necessarie a dei lavori preparatori per la base militare) Onaga ha affermato che essa “è inaccettabile e calpesta i sentimenti degli abitanti di Okinawa”. Contro la sentenza il governo della Prefettura si è appellato, lo scorso 23 settembre, alla Corte Suprema.
Contrarietà è stata espressa da Onaga anche l'aviotrasporto, da parte delle Forze di Autodifesa, di materiali utili al completamento dei sei eliporti in fase di realizzazione a Takae e destinati alle forze statunitensi. Contro la costruzione degli eliporti, lo scorso 21 settembre, è stato presentato un ricorso presso la Corte di Naha da 33 cittadini residenti nell'area mentre lo stesso giorno si presentava, con una conferenza stampa presso la Camera dei Consiglieri, un nuovo gruppo civico contrario all'ennesima servitù militare.
Intanto, il 26 settembre, è stato siglato un nuovo accordo per il supporto logistico tra le Forze di Autodifesa e le forze armate statunitensi. La nuova intesa (Acquisition and Cross-Servicing Agreement in inglese) è conseguenza dei disegni di legge, approvati nel settembre 2015, che consentono, in violazione della Costituzione, l'intervento all'estero delle FA. “È un importante accordo che consente una migliore cooperazione che è stata espansa dalla legislazione sulla sicurezza nazionale” ha affermato il ministro degli Esteri, Fumio Kishida, che lo ha siglato con l'ambasciatrice di Washington a Tokyo, Caroline Kennedy.
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