Domenica, 02 Ottobre 2016 00:00

Pillole dal Giappone #153 - Candidato unitario dell'opposizione a Niigata

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La necessità di un ulteriore dibattito per la riforma costituzionale ed una discussione sulla legge della Casa Imperiale a fronte delle intenzioni di Akihito ad abdicare: queste le indicazioni date dal premier Abe in un discorso dello scorso lunedì precedente l'apertura della sessione plenaria della Dieta (che chiuderà i propri lavori a fine novembre).
Un'accelerazione ad una riforma, cuore delle intenzioni politiche della parte più conservatrice del Partito Liberal-Democratico, la cui discussione si trascina dal ritorno di Abe alla guida del Kantei.
Spazio, nel discorso di Abe c'è stato anche la riforma del diritto del lavoro. In tale ambito il 27 settembre ha avviato i propri lavori il Consiglio per la Realizzazione della Riforma del Lavoro, tavolo consultivo del governo che nelle intenzioni del premier dovrebbe migliorare le condizioni di lavoro dei lavoratori precari o a tempo parziale (in particolare per la politica “stesso lavoro stessa paga”), un miglioramento dei salari e della produttività, un freno all'eccessivo ricorso da parte delle aziende agli straordinari, uno stimolo all'occupazione femminile e a quella degli anziani, interventi per favorire il lavoro degli stranieri.
In buona sostanza le aspirazioni dell'organismo consultivo ricalcano le indicazioni fornite nelle scorse settimane dal Fondo Monetario Internazionale durante le consultazioni bilaterali con i rappresentanti del Sol Levante.

Sempre sul fronte economico notizie poco incoraggianti per i liberisti nipponici arrivano dal World Economic Forum di Davos. Nel rapporto sulla competitività, reso noto a Ginevra lo scorso 28 settembre, il Sol Levante è sceso dal sesto all'ottavo posto (prima la Svizzera seguita da Singapore, Stati Uniti, Paesi Bassi e Germania). Secondo il rapporto a far scendere il Giappone nel classifica maggiormente venerata dai liberisti vi sarebbero le difficoltà incontrate dalle aziende nel licenziare (115° posto tra le 138 nazioni analizzate), la bassa percentuale di occupazione femminile (qui il Giappone si trova al 77° posto) e la scarsa capacità di attirare su suolo nipponico lavoratori qualificati (anche qui al 77° posto). Migliori giudizi sono arrivati dal livello infrastrutturale (qui il Sol Levante sarebbe quinto) e sugli investimenti privati in ricerca e sviluppo (quarta posizione).

In tema di servitù militari permane incolmabile la distanza tra il Governatore della Prefettura di Okinawa, l'antimilitarista Takeshi Onaga, ed il governo centrale circa la ricollocazione della base di Ginowan a Nago. Onaga e la neoministra della Difesa, Tomomi Inada, lo scorso 24 settembre, hanno avuto un incontro - a Naha, capoluogo della Prefettura - nel quale entrambe le parti hanno ribadito le proprie posizioni. Nel commentare la sentenza che ha dato ragione al governo (che aveva fatto ricorso contro la revoca, da parte della Prefettura, di alcune autorizzazioni, rilasciate dal predecessore di Onaga, Nakaima, necessarie a dei lavori preparatori per la base militare) Onaga ha affermato che essa “è inaccettabile e calpesta i sentimenti degli abitanti di Okinawa”. Contro la sentenza il governo della Prefettura si è appellato, lo scorso 23 settembre, alla Corte Suprema.
Contrarietà è stata espressa da Onaga anche l'aviotrasporto, da parte delle Forze di Autodifesa, di materiali utili al completamento dei sei eliporti in fase di realizzazione a Takae e destinati alle forze statunitensi. Contro la costruzione degli eliporti, lo scorso 21 settembre, è stato presentato un ricorso presso la Corte di Naha da 33 cittadini residenti nell'area mentre lo stesso giorno si presentava, con una conferenza stampa presso la Camera dei Consiglieri, un nuovo gruppo civico contrario all'ennesima servitù militare.

Intanto, il 26 settembre, è stato siglato un nuovo accordo per il supporto logistico tra le Forze di Autodifesa e le forze armate statunitensi. La nuova intesa (Acquisition and Cross-Servicing Agreement in inglese) è conseguenza dei disegni di legge, approvati nel settembre 2015, che consentono, in violazione della Costituzione, l'intervento all'estero delle FA. “È un importante accordo che consente una migliore cooperazione che è stata espansa dalla legislazione sulla sicurezza nazionale” ha affermato il ministro degli Esteri, Fumio Kishida, che lo ha siglato con l'ambasciatrice di Washington a Tokyo, Caroline Kennedy.

Il nuovo accordo consentirà, rispetto al vecchio, l'assistenza logistica (in particolare la fornitura di carburante) a navi ed aerei statunitensi impegnati nel Medio Oriente nonché la possibilità da parte del Sol Levante di fornire munizioni all'esercito statunitense (nel vecchio accordo ciò era possibile soltanto in caso di attacco in corso od imminente all'Arcipelago. Sia il vecchio che il nuovo accordo violano, comunque, la Dichiarazione di Potsdam che vieta la possibilità per il Giappone di avere un'industria bellica) secondo una serie di condizioni di minaccia molto vaghe e che legano il Giappone alla sicurezza degli alleati e della comunità internazionale.

In ambito politico, frattanto, il 23 settembre i Presidenti dei quattro partiti dell'opposizione (Shii per i comunisti, Renho per il Partito Democratico, Ozawa per il Partito della Vita del Popolo e Mataichi in rappresentanza di quello Socialdemocratico) ed il senatore Keiko Itokazu per il gruppo parlamentare Okinawa no kaze, hanno confermato la volontà dei rispettivi raggruppamenti a proseguire nella collaborazione (tanto parlamentare quanto elettorale in vista delle prossime politiche) contro le politiche economiche, di sicurezza nazionale e di riforma costituzionale portate avanti dai conservatori.
Contrariamente a quanto sostenuto in precedenza anche la Presidentessa del PDG, Renho Murata, si è convinta della necessità di continuare a mantenere la cooperazione con gli altri partiti dell'opposizione e quindi anche con i comunisti. “Gli accordi precedenti tra i partiti dell'opposizione hanno una grande importanza. Seguirò il percorso tracciato dal mio predecessore Okada” ha affermato l'ex giornalista.
I cinque gruppo parlamentari hanno, intanto, firmato congiuntamente una mozione di censura nei confronti del trattato di libero commercio per l'area del Pacifico della cui approvazione si discuterà nella sessione ordinaria della Dieta.
Candidato unitario dell'opposizione anche per le prossime elezioni per il rinnovo della carica di Governatore della Prefettura di Niigata che si terranno il prossimo 16 ottobre. Punto centrale della campagna elettorale la riattivazione (in fase di esame da parte dell'Agenzia Regolatrice per il Nucleare) della centrale di Kashiwazaki-Karima. Il candidato è Ryuichi Yoneyama, già segretario dei locale del PDG.

(con informazioni di Japan Press Weekly 21 – 27 sett. 2016; japan.kantei.go.jp; the-japan-news.com; asahi.com)

Ultima modifica il Sabato, 01 Ottobre 2016 22:28
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

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