Primo di due articoli che si occupano degli ultimi dieci anni di musica islandese
Prima degli anni ottanta, la scena musicale islandese era estremamente chiusa e autoreferenziale: a dominare erano cantautori e complessi di musica tradizionale vichinga, i quali però, al di fuori del territorio nazionale, suscitavano più l’interesse degli etnomusicologi che degli appassionati.
Lo scorso 31 maggio le elezioni comunali celebrate in Islanda hanno visto l’ennesima affermazione della destra xenofoba e nazionalista del Framsóknarflokkurinn (letteralmente Partito Progressista) che col suo 10,7% dei consensi si è aggiudicata due dei 15 seggi che compongono il Consiglio Comunale di Reykjavik, ottenendo per la prima volta rappresentanza nella capitale dal 1974.
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