Ogni martedì, dieci mani, di cinque autori de Il Becco, che partono da punti di vista diversi, attorno al "tema della settimana". Una sorta di editoriale collettivo, dove non si ricerca la sintesi o lo scontro, ma un confronto (possibilmente interessante e utile).
A volta sono otto, altre dodici (le mani dietro agli articoli): ci teniamo elastici.
Un nuovo governo per l'Italia?
Alla fine, dopo 88 giorni di stallo, l’Italia ha un governo. Sabato primo giugno il giuramento di Giuseppe Conte come Premier inaugura ufficialmente una legislatura a guida M5S e Lega.
E dire che solo pochi giorni prima si era consumata quella che per molti è stata una delle più gravi crisi istituzionali della storia repubblicana.
Il compromesso raggiunto attorno alla nomina a Ministro di Paolo Savona, ha raffreddato un clima rovente ma ha dimostrato la presenza di una forte frattura politica sul piano della questione europea.
Rapporto Istat 2018: la fotografia del Paese
Il rapporto Istat è da sempre un'ottima fotografia del Paese reale che sotto la crisi economica sta tirando sempre più la cinghia e arranca tutti i giorni. Andare più in profondità degli andamenti altalenanti delle preferenze politiche ci consente di capire in che direzione andranno le richieste della popolazione che si troverà di fronte a bisogni sempre più impellenti da soddisfare.
Contratto tra Movimento 5 Stelle e Lega: una prima valutazione
Il contratto tra Lega e Movimento 5 stelle è un documento utile e essenziale per prefigurare quale società hanno in mente i due partiti di governo.
Elezioni italiane: ma alla fine chi governa?
Le trattative per la formazione del governo proseguono ancora lungo l’asse M5s-Lega, che oltre ad essere le forze politiche con maggiore affinità sono anche quelle con più nutrita presenza parlamentare (e le vincitrici “morali” delle elezioni). Al di là del riserbo mantenuto sui negoziati, di alcune dichiarazioni enfatiche e della consueta ridda di ipotesi, gli ultimi colloqui con il Presidente della Repubblica hanno certificato la mancanza di un accordo generale.
Passati due mesi dalle elezioni...
È stata superata la soglia psicologica dei due mesi dopo le elezioni, senza un governo: sono tempi lunghi persino per la politica italiana.
Si inizia a profilare l'ipotesi di un esecutivo «neutrale», con l'obiettivo di evitare l'aumento delle aliquote IVA e una presunta penalizzazione nella partita delle trattative in sede europea.
Fiumi di inchiostro scorrono sui quotidiani e migliaia di tasti si consumano per la produzione di analisi o commenti sul web.
Sull'incontro storico tra Moon Jae-in e Kim Jong-un
L'incontro tra il presidente sudcoreano Moon Jae-in e il leader nordcoreano Kim Jong-un ha rivitalizzato le speranze di una pace duratura nella penisola coreana, proprio dopo mesi in cui sembrava che sui due Paesi si stessero addensando cupe nubi di guerra.
Promettendo la denuclearizzazione ed un trattato di pace tra le Coree che superi l'attuale precario armistizio il vertice intercoreano ha suscitato un certo ottimismo sulle prospettive del più volte annunciato incontro tra il presidente americano Trump e Kim.
Cuba: tra presente e futuro, dopo "i Castro"
«Non c’è nessuno spazio per una restaurazione del capitalismo nell’isola». Con queste parole, il nuovo presidente di Cuba Diaz-Canel, ha voluto lanciare un chiaro messaggio di continuità rispetto al percorso rivoluzionario tracciato da Fidel Castro.
Attacco alla Siria: il déjà-vu di cui il mondo non aveva bisogno
Dopo due settimane di propaganda di guerra sul presunto utilizzo di armi chimiche in Siria, a cui hanno partecipato esponenti della sinistra parlamentare, è arrivato puntuale il bombardamento "umanitario".
Nella notte tra venerdì e sabato, statunitensi, francesi e britannici hanno scatenato un bombardamento di missili sul territorio siriano. La promessa di Trump, il suo "arriveranno" (i missili), è stata mantenuta. La Russia invece ha preferito non rispondere, almeno per ora. Vista l'alta densità di eserciti stranieri presenti in Siria il pericolo principale resta il possibile incidente, tanto più che l’amministrazione statunitense potrebbe non essere interessata a fermare l’escalation seguendo la scia di odio e volontà di dominio israeliana.
Arresto di Lula: l'ombra dell'ex presidente sulla politica brasiliana
Consegnandosi alla polizia sabato 7 aprile, l’ex presidente brasiliano Lula ha iniziato a scontare la condanna a dodici anni di carcere che, a sei mesi dalle elezioni, pone fine alla sua carriera politica (uscirebbe di prigione a ottantacinque anni).
Ritardando l’arrivo in carcere di un giorno, trascorso nella propria “casa” politica, il sindacato metallurgico di São Bernardo do Campo, Lula non ha quindi inteso sottrarsi all’esecuzione della sentenza o dare inizio a movimenti di azione extralegale. Chiamando a raccolta i suoi sostenitori, il leader del Partido dos Trabalhadores si è verosimilmente proposto tre obiettivi: un’ultima dimostrazione di forza, per provare a tutto il Paese quanto grande sia ancora il suo consenso presso i ceti popolari; l’invito ai suoi sostenitori a continuare, anche senza la sua guida, la lotta politica contro il ritorno del Brasile a soluzioni autoritarie e conservatrici; gettare i semi di un movimento popolare di resistenza che sarà forse necessario in futuro.
L'ombra del Cremlino si allunga?
Il caso legato alla morte di Sergei Skripal è alla base di una non comune serie di espulsioni di personale diplomatico russo (e dalla Russia).
Sul contesto internazionale le nostre Dieci Mani si sono concentrate recentemente parlando della caduta di Afrin, confermando un ritorno del Cremlino negli scenari politici globali.
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