Mercoledì, 20 Marzo 2013 00:00

Pillole dal Giappone #7 – Sony, zucchero e Cina

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Proteste contro il TPP (foto thestar.com) Proteste contro il TPP (foto thestar.com)

Continua a tenere banco la disputa territoriale sino-giapponese per le isole Diaoyutai/Senakaku, tema da tempo attenzionato dal Partito Comunista Giapponese e che è stato affrontato anche durante la riunione del Comitato Centrale del 9 febbraio nella quale il Presidente del Partito Shii ha illustrato i principi per la risoluzione pacifica della contesa: “il conflitto va evitato a tutti i costi” ha rimarcato l'esponente comunista durante la propria relazione.

Shii ha dunque invitato il governo giapponese e quello cinese ad avviare un negoziato escludendo ogni prova di forza ed ogni misura di natura militare ed a chiudere inoltre tutte le dispute di natura economica e non esistenti tra i due Paesi. Shii ha criticato entrambi i governi per le posizioni muscolari espresse fino ad ora.

Nel contempo non si spegne la contrarietà del settore agricolo verso il trattato di libero commercio in corso di negoziazione tra diversi Paesi che si affacciano sull'oceano Pacifico e la cui approvazione rappresenterebbe un duro colpo per l'agricoltura nipponica a causa della totale apertura del mercato tra le nazioni aderenti. Particolarmente a rischio sarebbe la produzione di zucchero di canna ad Okinawa, coltura che impiega l'ottanta per cento degli agricoltori della Prefettura e numerosi altri lavoratori nelle industrie di trasformazione.

Il fabbisogno di zucchero in Giappone è coperto per il 30% dalla produzione nazionale e per il restante 70% dalle importazioni, su queste ultime si applica però una misura protezionistica che riduce il gap di prezzo tra la produzione nazionale e quella estera.

Takao Onaga, rappresentante di una cooperativa di produttori di zucchero di canna della città di Ishigaki ha dichiarato a Japan Press: “l'economia locale è fondata sulla produzione, trasformazione e vendita dello zucchero di canna. Anche il turismo è un'importante fonte di reddito. Ma se verrà distrutta la produzione di zucchero di canna saranno distrutti anche i bellissimi paesaggi creati dalle nostre aziende, ciò condurrebbe ad un tracollo del turismo. La canna da zucchero è il tesoro della nostra isola”.

Proteste attraversano anche il colosso dell'industria elettronica Sony, alcuni rappresentanti dei lavoratori del Sendai Technology Center accompagnati dai deputati comunisti Tamura e Takahashi hanno incontrato il ministro del Lavoro al fine di ottenere un intervento del governo per far cessare le pressioni dell'azienda volte ad ottenere domande di prepensionamento. Il sindacalista Takaaki Matsuda ha denunciato episodi di mobbing a danno dei lavoratori che rifiutano la proposta di prepensionamento. L'inchiesta condotta dal ministero del Lavoro sui tagli all'occupazione compiuti dalle industrie del settore elettronico ha negato l'utilizzo da parte di Sony di metodi illegali per far accettare ai lavoratori il piano di prepensionamenti. Sony ha pianificato una riduzione del personale di 2000 unità.

(con informazioni di Japan Press Weekly 6-12 febb. 2013)

Ultima modifica il Martedì, 19 Marzo 2013 23:20
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

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