Dalla speranza nel centrosinistra al rancore diffuso? Un tentativo di storia politico-passionale
Aprile, di Nanni Moretti, costruisce un finale purtroppo debole – in quella che rimane una pellicola godibile – ma evidentemente molto sentito dal regista/attore attorno alla vittoria del centrosinistra capitanato da Romano Prodi alle elezioni politiche del 1996, la cui onda lunga emozionale sblocca la vita altrimenti insoddisfacente del protagonista del film. Su una t-shirt propagandistica prodotta da Rifondazione Comunista dieci anni dopo (2006) campeggia a caratteri cubitali uno slogan motivante ed ottimista: “vuoi vedere che l'Italia cambia davvero”. Ora faccio fatica anche solo ad immaginare chi possa avere il coraggio di indossarla, e infatti la conservo come un reperto archeologico.
Da un grande Partito derivano grandi responsabilità. Renzi e la dirigenza del PD le hanno tradite tutte.
C’era una volta un amichevole PD di quartiere. Presente nei circoli, attento ai problemi principali degli abitanti e in buoni rapporti con i suoi vicini, che su molte cose la pensavano diversamente ma dialogavano sui temi e proposte in comune. La situazione di oggi nei quartieri è completamente diversa: oggi abbiamo, come a Firenze nel Quartiere 1, alcuni servili eletti che parlano come i cattivi che il PD, una volta, combatteva.
Una rielaborazione ragionata di vari interventi in occasione del convegno a Firenze dell’Altra Europa Per Tsipras
“Un altro mondo è possibile”, era lo slogan che veniva declamato a gran voce a Firenze nel 2002 da migliaia di ragazze e ragazzi che immaginavano una società radicalmente diversa rispetto a quella governata dalle regole di mercato. Quello storico Social Forum ha influenzato la visione politica di tanti futuri esponenti della sinistra europea che vi hanno preso parte, a partire da un giovane Alexis Tsipras.
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