Il risultato delle recenti elezioni regionali in Andalusia ha destato scalpore per due preoccupanti novità manifestatesi per la prima volta dai tempi del franchismo: l’interruzione del dominio politico delle sinistre nella regione, l’ingresso dell’estrema destra in un Consiglio regionale spagnolo.
Il partito fascista Vox, che starebbe per “vox populi” (giusto per chiarire ancora una volta la reale natura nero-bruna dei “populisti”), ottiene l’11% a scapito dei principali partiti e della lista a trazione podemista, mentre anche Ciudadanos raddoppia i propri consensi.
3.261. E' questo il numero che in questi giorni viene ribadito con orgoglio dalla sinistra andalusa al governo, che in questa regione della Spagna conservatrice di Rajoy gode dell'appoggio sostanziale anche di Izquierda Unida (11,34% dei voti da queste parti, unita ai Verdi).
Sono questi, infatti, i primi risultati esposti dal governo in materia di sfratti scampati dopo il primo anno di attività. Dodici mesi caratterizzati da un preciso piano istituito per aiutare chi non riesce a pagare l'affitto o il mutuo in una delle regioni più povere della Spagna, con una disoccupazione al 36,4% e quasi il 68% di giovani sotto i 25 a casa senza lavoro.
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