Abbiamo superato i 60 abbonati senza incrociare il sostegno delle strutture sociali e politiche che credevamo interessate ad appoggiare i contenuti e il metodo che portiamo avanti (lo diciamo senza il minimo intento polemico, consapevoli della difficile fase che segna l’intero Paese). Questo ci costringe a maggiore impegno, ma in fondo ci regala anche maggiori soddisfazioni. L’obbiettivo minimo è chiudere l’estate con almeno 100 abbonati, così da garantirci la possibilità di stampare la rivista per il primo anno senza problemi e aiutare i giovani compagni che vogliono iscriversi all’albo dei pubblicisti. Crediamo di essere riusciti a porci come piccolo spazio di riferimento per il confronto, la discussione e anche come fonte di informazione, ovviamente parziale nell’oceano sterminato del web.
Le spese e le norme da rispettare sono numerose e quasi proibitive, per chi parte sostanzialmente da zero, solo con una serie di esperienze e di relazioni che ci hanno permesso un credito di fiducia da parte dei molti che fin dai primi giorni hanno creduto in noi e hanno sostenuto il percorso.
Siamo quindi in debito con chi ha voluto sostenerci e sappiamo che l’unico modo per essere all’altezza delle aspettative è proseguire con impegno, allargando il fronte dei sostenitori. Come soci fondatori, in attesa di un’assemblea aperta a tutti quelli che vorranno partecipare, ringraziamo chi ha scritto con continuità, chi saltuariamente, chi si è abbonato, chi si abbonerà, chi condivide i nostri contenuti e contribuisce alla loro diffusione, chi si limita a seguirci con interesse, chi ha avanzato critiche e suggerito miglioramenti. La pausa estiva è l’occasione per una prima verifica sul percorso intrapreso. Volevamo fare di più, potevamo fare meglio, ma siamo riusciti a non chiudere il progetto e realizzare molto: non accontentarsi mai e andare avanti. Lo faremo, grazie a voi.
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